Funghetti ottobrini

L’autunno porta con sé delle prelibatezze strettamente stagionali. Non è ottobre senza le prime scampagnate nei boschi alla ricerca di castagne e funghi. E sono proprio questi ultimi i protagonisti del nuovo approfondimento della Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda. I funghi hanno una composizione molto particolare che li rendono da una parte ottimi alleati del nostro organismo, dall’altra una potenziale minaccia. Voi sapete riconoscerli?

Nonostante le temperature straordinariamente sopra la norma stagionale, l’autunno è ormai arrivato insieme alle sue prelibatezze. Una di queste sono sicuramente i funghi.

Frutto di faticose scampagnate nei boschi, stanno iniziando a popolare le nostre tavole arricchendo le ricette in cucina: al forno, ripieni, fritti, abbinati a insalatone od orzotti. Qualunque sia la ricetta che avete in mente, il cambio di stagione è il periodo migliore per raccoglierli e consumarli freschi!

COSA SONO I FUNGHI?

Dal punto di vista nutrizionale, vengono accomunati a frutta e ortaggi.
In realtà appartengono a un regno tutto a sé stante in cui rientrano moltissime varietà che, purtroppo, non sono tutte commestibili.

Se siete novellini o semplicemente dei raccoglitori occasionali, non affidatevi solamente all’intuito ma fate controllare il vostro raccolto a esperti micologi prima di consumarli.

FUNGHI E FUNGHETTI

Tra le centinaia di varietà esistenti, i più conosciuti e consumati sono:

  • Porcini
  • Gallinacci
  • Chiodini
  • Cardoncelli
  • Champignon
  • Spugnole
  • Orecchioni

Ogni tipologia ha le proprie caratteristiche e un proprio gusto particolare. Assaggiateli tutti e variate, ma attenzione a non esagerare: contengono micosina, una sostanza che può complicarne la digestione.

Proprio per la presenza di micosina, il loro consumo è sconsigliato ai bambini con età inferiore ai 3 anni e ai soggetti che soffrono di patologie a fegato e reni.

Devono essere sempre mangiati con consapevolezza: il rischio di reazioni avverse a tossine (presenti anche negli esemplari più commestibili) è sempre presente, soprattutto se consumati a crudo! Solamente con la cottura potete assicurarvi dell’eliminazione di alcune sostanze nocive.

QUANTITA’, PROPRIETA’ NUTRIZIONALI E BENEFICI

Anche se appartengono a una famiglia ben diversa, i funghi vengono catalogati tra ortaggi e verdure dal punto di vista nutrizionale.

Anche se composti quasi completamente da acqua, è consigliabile non superare una dose settimanale di 200-300g.
Grazie alla loro composizione, 100g di funghi apportano ca 20kcal.

I funghi sono ottimi alleati di ossa, sistema cardiovascolare e immunitario.

Sono ricchi di:

  • Fibre;
  • Proteine vegetali;
  • Minerali, soprattutto potassio, fosforo, selenio, magnesio e silicio.

Contengono inoltre:

  • Lisina;
  • Triptofano;
  • Vitamine del gruppo B, in particolare B1, B2 e B6;
  • Numerose vitamine tra cui C, D, K, PP e A;
  • Sostanze antiossidanti.

Un mondo…Fico!

Depressione settembrina? State tranquilli, è più che normale! La fine dell’estate lascia sempre un po’ di malinconia nel cuore, ma lascia anche il rimedio: la dolcezza. Esatto, i dolci sono spesso una cura per l’anima, riescono a donare una sensazione di benessere momentanea che permette di ridare la carica giusta per risollevarci. Ma non potendo strafogarci di dolci confezionati, super zuccherini e processati, l’estate ci lascia l’elemento chiave: un falso frutto con un gusto piacevolmente dolce, ma perfetto anche per delle ricette salate. Avete capito di cosa stiamo parlando?

L’estate è ufficialmente finita.
Nonostante le sue peculiarità, il mese di settembre porta sempre con sé un po’ di malinconia.

È la malinconia di fine estate, quella che affligge quasi la maggior parte degli esseri umani. Solitamente questa sensazione viene sconfitta con i dolci, sempre pronti a risollevare momentaneamente il morale.

Ma quale dolce possiamo mangiare senza eccesso di grassi, zuccheri e conservanti?

Esiste un frutto molto particolare, utilizzato per arricchire piatti dolci o salati, fresco o disidratato che sia. Ma soprattutto, dolcissimo!

Stiamo parlando del fico.

L’ABERO DI FICO

Il fico è uno degli alberi spontanei più diffusi nel bacino mediterraneo. Il loro frutto viene raccolto tra agosto e settembre, un regalo che ci lascia l’estate per affrontare l’inizio della stagione autunnale.

Una caratteristica particolare dei fichi è che non sono propriamente frutti, ma fiori invertiti.
Sono gusci contenenti centinaia di minuscoli fiori che producono semi.

Esistono diverse tipologie, tra cui le più pregiate sono il Brogiotto e il Dottato, e colori, dal giallo-verde al bruno-viola.

Un piccolo svantaggio coinvolge il tempo di conservazione molto breve. È sempre meglio optare per tipologie locali che non hanno dovuto affrontare lunghi viaggi di trasporto.

I più buoni?

Quelli appena raccolti dall’albero, naturalmente!

Puliteli appena prima del consumo, prestando sempre attenzione che non vi siano dei piccoli ospiti indesiderati al suo interno.

PROPRIETA’ E VALORI NUTRIZIONALI

Il loro sapore dolce non viene gratuitamente: i fichi sono altamente energetici!
Forniscono circa 48kcal per 100gr.

Occhio a non abusarne!

I fichi sono ricchi di fibre, alleati contro la stitichezza e facilitatori nell’eliminazione delle tossine.

Hanno un contenuto di carboidrati considerevole (11%), ma sono soprattutto un concentrato di sali minerali: potassio (importante per la funzionalità cardiaca), magnesio e ferro.

Contengono in grandi quantità antiossidanti e vitamine. Contribuiscono a mantenere giovani le cellule dell’organismo contrastando la formazione di radicali liberi e aiutando a prevenire la formazione di alcuni tumori.

Grazie alla potente azione antinfiammatoria, antibatterica e antifungina, i fichi vengono considerati degli antibiotici naturali.

CONTROINDICAZIONI

Attenzione a chi soffre di problemi alla colecisti o ai reni.

I fichi secchi possono contenere solfiti spesso causa di gravi reazioni allergiche, soprattutto in chi soffre di asma.

UN PIATTO…FICO!

I fichi sono estremamente versatili in cucina. Possono essere utilizzati in mille modi, freschi, al forno o secchi.

Provateli su una bruschetta: tagliateli a fettine sottili, adagiateli su un tomino appoggiato su una fetta di pane croccante. Spruzzate con dell’olio al rosmarino e infornate il tutto! Avrete una bruschetta gustosa e soddisfacente.

O perché no, provate ad abbinarli alle nostre polpettine Amica Natura!

Bacco Docet

L’appuntamento di oggi con la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda è dedicato a un frutto dai colori e sapori settembrini: l’uva. Dolce, croccante e succosa allo stesso tempo, l’uva si adatta perfettamente a diversi utilizzi in cucina, dalle ricette salate a quelle dolci, da quelle consistenti a quelle liquide! Ma oltre a essere piacevolmente delizioso, questo frutto ha anche numerose proprietà benefiche per l’organismo umano. 

Protagonista di settembre, preannuncia i colori dell’autunno e delizia le nostre serate tutto l’anno.
Bianca, rossa o nera che sia, l’uva è sicuramente uno dei frutti più antichi e diffusi al mondo.

È un frutto particolare in grado di donare sensazioni gustative e tattili differenti: è croccante, ma la polpa è succosa e dolce. Le sfumature di gusto la fanno adattare a diversi utilizzi in cucina, dai piatti salati a deliziosi dessert.

ORIGINI

Numerosi reperti fossili collocano le prime tracce di vitigni selvatici a 65 milioni di anni fa. Questi erano diffusi su tutta la superficie del globo, anche in luoghi ostili come l’Alaska e la Groenlandia. La distribuzione dei vitigni selvatici è andata poi riducendosi con le glaciazioni, facendole concentrare nelle zone più attive delle attuali coltivazioni.

Oggi, l’uva è il frutto più coltivato al mondo dopo l’arancia.
La maggior parte del raccolto viene utilizzato per la produzione di bevande alcoliche. La parte restante viene consumata come frutto.

COMPOSIZIONE

Le principali componenti che emergono da un’analisi dell’uva sono:

  • Zuccheri: dal 15 al 30% e prevalgono il glucosio e il fruttosio. Questi passano direttamente in circolo senza il bisogno di essere digeriti.
  • Vitamine: B6, B1, B3, ma anche vitamina C, A ed E.

L’uva contiene inoltre molti minerali come potassio, ferro e pectina, una fibra vegetale che permette di contrastare la stitichezza, ridurre la produzione e l’assorbimento del colesterolo, e stabilizzare i livelli glicemici.

Ma possiamo trovare anche numerose sostanze che, pur non appartenendo a nessun gruppo classico di nutrienti, svolgono numerose funzioni a favore dell’organismo.
Questi sono composti fitochimici come acidi organici, flavonoidi, antocianidi e resveratrolo.

Grazie ai suoi valori nutrizionali, l’uva apporta la giusta energia alle nostre cellule e favorisce il benessere delle arterie, soprattutto quelle coronariche.

FRUTTO PORTENTOSO?

Recenti studi hanno dimostrato l’azione benefica dell’uva su diverse patologie:

  • Malattie epatiche;
  • Malattie del tratto intestinale (grazie alla pectina che permette di formare le feci e all’effetto lassativo);
  • Malattie renali;
  • Gotta;
  • Processi favorenti il cancro.

ACINI IN CUCINA

L’uva è un ingrediente molto versatile in cucina.

Può essere utilizzato in ricette salate, come risotto, schiacciata, arrosti, legumi e formaggi.
Si spossa bene con i dessert, sia da mangiare che da bere!

E soprattutto, è l’ingrediente principale della tradizione enologica italiana: il vino!

E voi come la preferite?

Una chioma da leoni

Le temperature si abbassano, le giornate cominciano ad accorciarsi e le prime timide coperte iniziano a presenziare sul divano accanto a voi. Ed è proprio quando siete coricati sul divano in un tranquillo mercoledì sera che vi scappa l’occhio sul pavimento appena pulito. Lì, ad aspettare il vostro occhio curioso, troverete il primo segno del cambio di stagione sul vostro corpo: un cumolo di capelli che vi guarda intimidito. Capelli caduti che continueranno a moltiplicarsi e invaderanno ogni angolo della vostra casa. Sapete come fare per affrontare questo inevitabile momento? La Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda illustra oggi come far sopravvivere la vostra chioma al cambio di stagione. 

Shampoo, balsamo, crema, argan, pettine e piega.
Stress, smog, cambio di stagione e alimentazione.

I vostri capelli affrontano ogni giorno agenti chimici e atmosferici, sbalzi di temperature e stati d’animo.

Li amiamo, vengono considerati come elemento di bellezza e come espressione della propria personalità. Molto spesso sono anche una spia dello stato di salute psico-fisico dell’organismo, riflettendo il momento della vita che state attraversando, sereno o infelice che sia.

La struttura del capello deve essere robusta per affrontare tutto ciò. È quindi fondamentale prendersi cura dei propri capelli così che vi facciano risplendere nel loro benessere.

IL CAMBIO DI STAGIONE

Con la fine dell’estate e il cambiamento delle temperature il ciclo di crescita del capello inizia ad accelerare. Questo fenomeno fisiologico permette di rinnovare i capelli causandone la perdita di quelli più deboli, alla fine del loro processo vitale.

I principali fattori “autunnali” che intensificano la normale caduta dei capelli sono:

  • Variazioni di temperatura
  • Diminuzione delle ore di luce, che ha un effetto diretto sulle secrezioni di melatonina e prolattina. Questi ormoni stimolano i follicoli influenzando le fasi di crescita dei capelli.

Tuttavia, una perdita di capelli eccessiva è un chiaro campanello di allarme di un malfunzionamento del naturale circolo di vita del capello.

NUTRIRE I CAPELLI

L’alimentazione è fondamentale per mantenere i capelli in uno stato di salute ottimale. Uno scorretto regime alimentare o l’abuso di lunghe diete dimagranti provocano carenze di alcuni nutrienti essenziali.

Per arginarne la caduta, bisogna nutrire i capelli dall’interno.

Ma quali alimenti assumere?

È importante garantire un corretto apporto di proteine, vitamine (soprattutto del gruppo B, E e C) e di sali minerali, senza dimenticarsi di mantenere un alto livello di idratazione.

TUTTI A TAVOLA

Non devono mai mancare:

  • Frutta e verdura: ricche di vitamine e sali minerali, nutrienti per la fibra del capello.
    Via libera a banane e avocado!
  • Carne rossa (magra), pesce e frutti di mare: garantiscono un corretto apporto di zinco, ferro e proteine.
  • Legumi, come fagioli e lenticchie: sono fonte di proteine, zinco e ferro.
  • Carne bianca e uova: grazie all’elevato contenuto proteico, sostengono la struttura interna del capello rendendolo più robusto.
  • Frutta secca: contiene magnesio, potassio, ferro, omega 3 e altre vitamine.
  • Semi oleosi.
  • Olio extravergine d’oliva.
  • Farine integrali.
  • Salmone: ricco di omega 3 che nutrono i capelli inariditi e sfibrati. Una carenza di questi grassi buoni può deteriorare il cuoio capelluto e favorire la caduta dei capelli.

OSPITI INDESIDERATI

Attenzione alle abitudini alimentari scorrette.

Meglio evitare di assumere troppi insaccati e formaggi grassi, così come bisogna moderare la quantità di zuccheri assunti.

Uno scarso consumo di frutta e verdura comporta una riduzione di vitamine e minerali fondamentali per nutrire i capelli.

Ma oltre all’alimentazione, ricordatevi che anche stress prolungato, traumi fisici e psichici influenzano negativamente sulla vostra chioma.

 

I segreti della Menta

Sicuramente vi sarà capitato di farvi prendere alla sprovvista da un profumo forte e deciso, fresco e dai sentori estivi. La menta ha la capacità di arricchire passeggiate in campagna e ricette in cucina, da piatti freschi a golosi dessert. Ha un odore inteso e inebriante in grado di dare un tocco esotico all’ambiente circostante. Ma sapete che la menta ha anche numerose virtù benefiche sull’organismo umano? Scopritele insieme alla Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda. 

La menta ha un profumo particolare, molto riconoscibile e in grado di caratterizzare ricette di vario tipo da insalate a dessert fino alla miscelazione.

Ma volete scoprire qualcosa di più su questa pianta aromatica utilizzata sin dai tempi antichi?

LE ORIGINI

La menta, nome scientifico mentha piperita, appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. È una pianta erbacea perenne, durevole e anche infestante, che può raggiungere un’altezza di 50-120cm.

Il suo nome deriva da Myntha, ninfa greca dei fiumi.

Nell’antico Egitto e nell’antica Roma, le sue foglie venivano strofinate sul tavolo spoglio prima e dopo i pasti. Questo gesto, oltre ad avere un significato simbolico di accoglienza, garantiva una sommaria pulizia della superficie.

La menta, infatti, è sempre stata riconosciuta per le sue proprietà disinfettanti.

PROPRIETA’ E BENFICI

Grazie alle numerose proprietà, questa pianta è largamente utilizzata in fitoterapia, erboristeria e medicina sin dai tempi più antichi.

Aggiunta ad alimenti e tisane di vario tipo, veniva e viene tuttora utilizzata per correggere i sapori e migliorare una digestione difficile.

Svolge un’attività antispastica sulle cellule muscolari lisce dell’apparato respiratorio e digerente.

Ha proprietà decongestionanti e balsamiche, carminative, colagoghe, secretolitiche, antibatteriche e persino analgesiche.

Proprietà digestive, antistress e antibatteriche vengono amplificate con l’utilizzo dell’olio essenziale di menta. Questo è particolarmente utile in caso di nausea, dolori addominali, alitosi, affaticamento fisico e mentale.

UTILIZZO IN CUCINA

La menta è sempre utilizzata in cucina per arricchire soprattutto piatti freschi come pasta fredda, insalata di riso, insalatone o verdure saltate in padella.

Si sposa in modo particolare con ortaggi e legumi, come fagiolini al vapore, carciofi o fagioli cannellini.

CONTROINDICAZIONI

Nonostante le proprietà digestive, il suo consumo è controindicato per chi soffre di reflusso gastroesofageo severo.

È sconsigliato il consumo prima di coricarsi in quanto potrebbe causare disturbi del sonno come l’insonnia.

A tutto Avocado! 🥑

Pensate a piatti esotici e super gustosi, al Messico e a meme super teneri di anime gemelle. Avete capito di cosa parleremo oggi? Dell’avocado! Ne esistono di molte varietà, tutte accomunate dai numerosi effetti benefici che derivano dal loro consumo. Scopriteli insieme alla Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda che, in questo nuovo appuntamento, ci porta alla scoperta di questo frutto diventato ormai parte della nostra cucina.  

Protagonista indiscusso di questi ultimi anni è sicuramente un frutto che rende più gustose insalatone, frullati, toast e pokè.
Stiamo parlando dell’avocado, uno dei super food più popolari degli ultimi 5 anni ormai.

ORGINI E TIPOLOGIE

La pianta di avocado, appartenente alla famiglia delle Lauracee, è originaria del Messico. Date le grandi quantità che vengono consumate del frutto, questi alberi si sono diffusi in tutto il mondo, anche in Italia (specialmente nel Sud).

Esistono diverse varietà di avocado nel mondo. Le più comunemente coltivate sono:

  1. Fuerte, dalla forma allungata e dalla buccia di un bel verde acceso. Apprezzato per la facilità nel separare buccia e polpa.
  2. Hass, la varietà più conosciuta e considerata la migliore. La buccia è rugosa, di un verde scuro intenso che tende al violaceo. La polpa è molto cremosa, perfetta per preparazioni di salse o hummus.

Ma esistono molte altre varietà:

  • Cocktail, senza nocciolo e dalla buccia commestibile;
  • Pinkerton, dalla forma allungata;
  • Ettinger, dalla buccia verde, lucida e sottile;
  • Nabal, dalla forma tondeggiante, buccia spessa e verde scuro, polpa gialla e dura;
  • Bacon, più grande rispetto ai precedenti;
  • Lula, dalle dimensioni simili a quelle di una papaya, gusto leggero e dolce.

VALORI NUTRIZIONALI

L’avocado è un frutto particolare che differisce dai suoi simili per la sua composizione e i suoi valori nutrizionali.

Non è infatti una importante fonte di carboidrati, mentre lo è dei grassi monoinsaturi, i cosiddetti grassi buoni che hanno un’azione benefica su cuore, cervello e arterie.

L’avocado è anche fonte di omega 6 e, in piccole quantità, di omega 3. Ricco in minerali, vitamine e antiossidanti come:

  • Carotenoidi e betacarotene;
  • Tocoferolo e vitamina E;
  • Betasitosterolo, sostanza che aiuta a ridurre i livelli di LDL, il colesterolo cattivo:
  • Potassio;
  • Magnesio;
  • Calcio;
  • Vitamine del gruppo B;
  • Colina, utile per la memoria e anticolesterolo;
  • Luteina, antiossidante che protegge occhi e vista.

Il consumo di avocado è raccomandato anche durante la gravidanza grazie all’apporto di folina e di vitamine del gruppo B, fondamentali per il neonato.
È inoltre un ottimo antistipsi.

Nonostante i numerosi benefici, bisogna prestare attenzione alle quantità: 100g di avocado apportano circa 160kcal!

NUMEROSI BENEFICI

L’avocado è utile contro ipertensione e ritenzione idrica, ideale per aiutare la digestione e combattere la stipsi.

Utile contro la prevenzione del diabete e per ridurre i livelli di colesterolo cattivo nel sangue. Funge la funzione di scudo contro glicemia e pressione alta.

Ha proprietà snellenti e antiossidanti pur donando tanta energia. È particolarmente indicato a chi segue regimi dietetici dimagranti (sempre tenendo d’occhio le quantità dato l’apporto calorico!) e per chi fa attività sportiva.

COME MANGIARE L’AVOCADO?

L’avocado si adatta a molte ricette dolci e salate, rendendolo ideale per personalizzare le preparazioni secondo i propri gusti personali.

Può essere sbucciato e frullato, creando così una salsa a cui può essere aggiunto del lime e della menta fresca. Provate ad affettarlo e aggiungerlo a yogurt, fette biscottate integrali o a un toast di pane di segale. Abbinatelo come contorno a un piatto di pesce, idealmente sotto forma di guacamole o hummus.

CURIOSITA’

Sapete che l’avocado può essere utilizzato al posto del burro in preparazioni dolci? Grazie alla sua consistenza cremosa e al suo gusto delicato, arricchisce le ricette con grassi buoni e diventa una soluzione per una dieta vegana.

🍞 Viva la bruschetta! 🍅

Dopo la settimana di Ferragosto, per molti di voi una settimana di pausa, il ritorno alla routine quotidiana può risultare difficile, soprattutto con questo caldo afoso che ci impedisce di lasciarci alle spalle l’estate. Il tempo e la voglia per cucinare vengono sempre meno: le ore davanti ai fornelli non fanno che peggiorare le temperature insopportabili! Come nutrirsi in modo sano, completo, veloce ma gustoso? La Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci parla oggi di uno dei piatti più conosciuti in Italia, spesso utilizzato come pasto frugale o aperitivo. Avete capito di cosa stiamo parlando?

Questo caldo afoso non sembra proprio avere intenzione di lasciare l’estate. Nonostante alcuni ne siano contenti, la voglia di mettersi in cucina, di fronte ai fornelli, è quasi o pari allo zero!

Cucinare è un’attività che richiede tempo, voglia e sacrifici, soprattutto con le vampate di aria calda che vi travolgono una volta aperto il forno. Meglio optare per soluzioni veloci, pratiche e versatili, ma soprattutto deliziose.

Cosa ne dite di una bella bruschetta?

ORIGINI

La bruschetta è un piatto rustico nato da una necessità contadina di conservare il pane.

Il suo nome deriva dal termine laziale-abruzzese “pane bruscato”, cioè pane abbrustolito, ma oggi ogni regione italiana ha una propria denominazione.

Da sempre pasto frugale, le bruschette risolvono qualsiasi urgenza con gusto. Sono la soluzione alimentare perfetta per una fuga in montagna o in barca, per una merenda o un pasto completo.

È leggera ma gustosa, facile da preparare e da mangiare, ma soprattutto ecologica! Dona una seconda vita al pane raffermo e a quegli ingredienti dimenticati nel frigorifero.

Inoltre, impossibile trovare qualcuno che non riesca a godersi una buona bruschetta!

LA BRUSCHETTA PERFETTA

Ecco alcune regole per ottenere una bruschetta a regola d’arte. Iniziamo dagli ingredienti base, che non possono mai mancare e che accomunano tutte le bruschette:

  • Il pane.
    • Deve essere vecchio almeno di due giorni, meglio un pane forte di rimacina.
    • La fetta deve avere un’altezza minima di 1.5cm (non usate il righello!).
  • L’olio: deve essere olio EVO buonissimo, il meglio che avete in casa o che potete trovare sul mercato.

Per quanto riguarda il rito della preparazione, esistono alcuni passaggi fondamentali per un risultato perfetto:

  1.  Passare le fette di pane raffermo in acqua leggermente salata.
  2.  Su un vassoio, preparare un mix di origano, capperi tritati, acciughine, foglie di basilico e olio EVO. Quindi pestare tutti gli ingredienti fino a creare una sorta di salsina.
  3.  Passare le fette di pane sul composto ottenuto – da una parte sola.
  4.  Preparare una padella antiaderente con un foglio di carta forno oppure una griglia con la carbonella. Una volta che la padella/griglia sarà calda, tostare il pane senza farlo bruciare. Quando sarà ben dorato, le bruschette sono pronte per essere condite.

Il condimento è la parte più versatile e personalizzabile che esista.

Potete passare dalla classica con pomodoro e origano, aggiungere mozzarella o stracciatella con pomodori secchi, al pesto, gorgonzola e noci… insomma, i condimenti non hanno limite!

E voi come le preparate?
Qual è il vostro condimento preferito?

Fatecelo sapere all’indirizzo info@amicanatura.it!
Pubblicheremo la tua ricetta sui nostri social.

Dieta anticellulite? 🍊

Oggi la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci insegna a combattere contro uno dei nemici principali della popolazione femminile: la cellulite. In alto scudi e spade. Siete pronte a scoprire una strategia per sconfiggere uno degli inestetismi più temuti?

Il suo nome scientifico è quasi impronunciabile: pannicolopatia edemato fibro sclerotica. Il suo aspetto ha il tipo aspetto della scorza di un agrume. La sua presenza non è affatto gradita.

Avete capito di cosa stiamo parlando?

Oltre il 70% delle donne lamenta di avere cellulite, cuscinetti, cute a buccia d’arancia, pelle fredda e pallida a livello di fianchi, gambe e caviglie.

RIMEDI CONTRO LA CELLULITE

Per poterla gestire, è fondamentale iniziare a combattere la cellulite il più precocemente possibile, prima che inizi ad espandersi e solcarsi maggiormente nella vostra pelle.

Ecco alcuni accorgimenti:

  1. Attività fisica quotidiana
  2. Massaggi linfodrenanti eseguiti da professionisti esperti.
  3. Correzione della postura.
  4. Smettere di fumare.
  5. Evitare indumenti eccessivamente attillati – specialmente i jeans molto stretti.
  6. Limitare l’uso di tacchi altissimi.
  7. Ridurre lo stress (più facile a dirsi che a farsi!).
  8. Ridurre il più possibile l’utilizzo di sale in cucina; meglio sostituirlo con spezie.
  9. Usare buone creme per il corpo.
  10. Bere almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno, optando per quelle con PH alcalino e basso residuo fisso.
  11. Assumere integratori naturali drenanti sotto forma di capsule o tisane, prestando sempre attenzione agli allergeni presenti.
  12. Impostare una sana alimentazione.

DIETA ANTICELLULITE

Uno stile di vita sano basato su attività fisica giornaliera e alimentazione bilanciata aiuta sicuramente a combattere gli inestetismi della cellulite. Tuttavia, esistono alcuni alimenti più potenti di altri nel controllarla.

  • Alimenti ricchi di sali minerali e vitamine, soprattutto vit. C e bioflavonoidi. Questi oltre a regolare la permeabilità, la resistenza e l’elasticità dei vasi capillari, svolgono un’importante azione antiossidante (contro l’invecchiamento cellulare). Via libera a broccoli, peperoni, lattuga, cavoli, carote, agrumi, ribes, lamponi, mirtilli, kiwi, ananas e tè verde.
  • Frutta e verdura in generale non dovrebbero mai mancare dalla nostra dieta. Fonte di fibre, soprattutto quelle solubili (non digeribili dall’organismo), favoriscono il senso di sazietà e aiutano la regolarità intestinale. Contengono naturalmente vitamine, acqua e potassio.
    Frutta e verdura anticellulite per eccellenza:

    • Pomodori, zucchine, cetrioli, finocchi; fragole, anguria e melone. Stimolano la diuresi contrastando la ritenzione idrica.
    • Cavoli, finocchi, spinaci, cipolle; banane, ciliegie, prugne, albicocche e ananas. Fonte di potassio che contrasta l’azione del sodio, principale responsabile della ritenzione idrica.
  • Alimenti ad alto contenuto di aminoacidi essenziali, come carni magre, pesce, uova e legumi. Questi sono necessari per lo sviluppo della massa muscolare che, quando è tonica, permette una migliore circolazione di sangue e ninfa.
  • Utilizzare grassi buoni, come oli vegetali e biologici, ottenuti da spremitura a freddo e consumati preferibilmente a crudo. Questi svolgono un ruolo importante nella costituzione delle membrane cellulari e nella prevenzione dell’invecchiamento cellulare.
  • Alimenti ricchi di zuccheri complessi, integrali e privi di grassi aggiunti – come riso, kamut, orzo, farro e grano. Saziano e aiutano a limitare il desiderio di zuccheri semplici.
  • Bere centrifugati di frutti rossi e di frutti di bosco, soprattutto i mirtilli.

Con questi accorgimenti l’aspetto della vostra pelle migliorerà sicuramente. Ma non disperate se avete un po’ di cellulite: l’importante è avere una pelle sana e idratata, così da risultare anche più tonica!

 

💧 Acqua, simbolo di vita 💧

L’acqua è uno degli elementi fondamentali di tutti gli organismi viventi sul pianeta terra e del suolo terrestre stesso. Ma che cos’è? Di cosa è fatta? Come possiamo integrarla? Si reintegra da sola dopo una situazione di stress? Perché viene sete?
Se siete curiosi non perdetevi il nuovo contributo della Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda che ha per protagonista proprio le risposte alle numerose domande che vi ponete quotidianamente su questo componente così prezioso. 

Questo tempo sembra essere impazzito! I brutti temporali estivi che stanno colpendo il nostro paese si alternano a momenti di caldo e afa quasi insostenibile.
Come possiamo sostenere il corpo per fargli affrontare questi sbalzi improvvisi?

L’idratazione è fondamentale per l’organismo umano. Idratarsi correttamente gli permette di mantenersi in equilibrio fornendo i giusti strumenti per superare l’estate.

COS’È L’ACQUA

Partiamo dalla definizione scientifica.

L’acqua è un composto chimico di formula molecolare H20, in cui due atomi di idrogeno sono legati all’atomo di ossigeno con legame covalente polare. È un sistema bifase, costituito da un liquido incolore e insapore, e da un vapore incolore in condizioni di temperatura e pressione normali.

Ma soprattutto, è VITA!

È proprio dall’acqua che ha avuto origine la vita sul nostro pianeta ed è rimasta una delle componenti fondamentali degli ecosistemi e di tutte forme di vita finora conosciute, uomo compreso.

Oggi per l’uomo sarebbe impossibile vivere senza. È il vigile del fuoco delle infiammazioni ed è fondamentale per uso civile, agricolo e industriale.

Fin dal principio l’uomo ha riconosciuto l’importanza di questo composto, sia a livello fisico, identificandola come uno dei principali elementi costitutivi dell’universo, che astratto, attribuendole un profondo valore simbolico nelle principali religioni.

ACQUA IN NUMERI

L’acqua ricopre il 70,8% della superficie terrestre. Rappresenta il 55-60% del peso corporeo di un umano in età adulta e ben il 75-80% di un neonato.

Nel nostro organismo possiamo trovare:

  • Acqua intracellulare, contenuta all’interno delle cellule.
  • Acqua extracellulare, all’esterno delle cellule come linfa, plasma, liquido interstiziale e liquido spinale.

Il 75% dei muscoli e degli organi interni circa e il 10% del tessuto adiposo sono costituiti da acqua. Lo stesso scheletro ne è costituito per oltre il 30 %.

Il 66% del totale dell’acqua presente nel nostro corpo è localizzato all’interno delle cellule e ne determina il volume e il turgore. Il 6-7% è presente nel plasma, il 2% nella linfa e il 23- 25% è extracellulare, localizzata negli spazi esistenti tra le cellule.

L’acqua non resta immobile ma viene continuamente rinnovata tramite il circolo di perdita e recupero. Il nostro corpo la perde continuamente attraverso urine, feci, sudorazione, lacrime e perfino respirazione!

Per reintegrare correttamente queste perdite, bisognerebbe assumere acqua tramite bevande (800-2000ml al giorno) e alimentazione (500-900ml al giorno).

BEVIAMO MANGIANDO

È vero che si sopravvive solamente pochi giorni senza bere, ma moltissimi alimenti di cui ci nutriamo quotidianamente sono costituiti da una notevole percentuale acquosa.

  • Frutta e verdura. Fatte per il 90% di acqua, contengono anche potassio, vitamine e sali minerali. Con percentuale maggiore: fragole, anguria, pesche, melanzane, zucchine, cetrioli, pomodori e lattuga.
  • Carne, pesce, uova, formaggi freschi, costituiti per circa il 60-65% da acqua.
  • Biscotti, grissini, fette biscottate, frutta secca ne contengono meno del 10%.

Sono pochissimi gli alimenti che contengono una quantità d’acqua vicino o pari allo zero, come olio e zucchero.

Inoltre, il nostro organismo è in grado di produrla mediante i processi di ossidazione di carboidrati e grassi, e la degradazione delle proteine, ottenendo circa 300ml di acqua metabolica al giorno.

PERCHÉ ARRIVA LA SETE?

Il centro della sete si trova nel cervello.

Attraverso un meccanismo molto complesso ed estremamente sensibile, raccoglie e elabora diversi segnali provenienti da vari tipi di recettori, localizzati in su tutta la superficie del corpo.

Quando i recettori segnalano una disidratazione delle cellule nervose, il cervello invia il bisogno di bere.

Altri fattori determinanti sono la secchezza della bocca e la diminuzione del volume del sangue.

La distensione dello stomaco, invece, provoca un minor desiderio di bere.

Bambini e anziani hanno minor desiderio di bere ed è per questo che, soprattutto quando fa molto caldo, bisogna regolare l’apporto di acqua, quasi ad orari e quantitativi fissi.

Allora, vista l’importanza per il nostro organismo, riusciamo a bere almeno 6-8 bicchieri di acqua al giorno?

Non temete, è più semplice di quel che sembra. Iniziate portandovi una bottiglia di minerale ovunque andiate. Se proprio non riuscite, provate alcune app da scaricare sul telefono: terranno conto di quanto bevete in un giorno e notificheranno nel momento in cui dovete bere.

E voi riuscite a bere almeno 1,5 L di acqua al giorno?

 

🍉 COCOMERO: Re dell’estate 🍉

L’estate è allegra e giocosa anche grazie a frutta e verdura che la colorano. Oggi la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci parla dell’anguria (o cocomero, dipende da quale parte dell’Italia venite!), dei suoi innumerevoli benefici e utilizzi, passando per le indesiderate controindicazioni che, purtroppo, sono sempre presenti. 

Chiudete gli occhi e pensate all’estate. Sicuramente vi verrà in mente la spiaggia, il mare, il sole… il caldo! E qualcosa per placare la sete e rinfrescarsi.
Avete capito di cosa parleremo oggi?
Del cocomero ovviamente!

Un frutto dalla forma particolare, entrato nella cultura popolare come simbolo di un’estate allegra e spensierata, anche un po’ vintage.
Scopriamolo insieme.

UN COCOMERO DI BENEFICI

L’anguria (denominazione del frutto in diverse parti d’Italia) è il frutto del cocomero, citrullus lanatus, una pianta erbacea rampicante appartenente alla famiglia delle cucurbitacee.
Ogni pianta produce da tre a cinque frutti, con un peso che varia dai 3kg ai 10kg l’uno!

Ma perché questo strano frutto ovale è così amato?

Il cocomero è estremamente rinfrescante.
La sua polpa, dolce e profumata, riempie la bocca del suo succo donando una piacevole sensazione ristoratrice istantanea.

E’ idratante, dissetante, rimineralizzante, alcalinizzante, diuretico e lassativo.

Il suo consumo apporta svariati benefici all’organismo umano, tra cui:

  • Rinforzo del sistema immunitario;
  • Proprietà antinfiammatorie;
  • Depurazione dell’organismo;
  • Miglioramento dell’aspetto di pelle e capelli;
  • Aiuto nel funzionamento del sistema circolatorio;
  • Contributo alla solidità delle ossa.

VALORI NUTRIZIONALI DEL COCOMERO

Il caldo afoso e umido di queste ultime settimane – e delle prossime! – può causare stanchezza e spossatezza. Tramite la sudorazione perdiamo infatti molti sali minerali.

L’anguria ha un elevato contenuto di potassio, magnesio, ferro, fosforo, calcio e zinco, per un ottimo reintegro dei sali minerali persi.

Ma vediamo i principali nutrienti di questo prezioso frutto:

  1. Carotenoidi: pigmenti vegetali in grado di combattere l’azione dei radicali liberi e il conseguente invecchiamento della pelle. Il principale è il licopene, un antiossidante, che dona la tipica colorazione rossa alla polpa. Pensate che contiene più licopene del pomodoro!
  2. Vitamine, soprattutto A, C, B1 e B6.
  3. Citrullina, un aminoacido che assicura l’equilibrio della pressione e mantiene elastiche le pareti arteriose. La sua assunzione sarebbe quindi in grado di prevenire l’ipertensione e le malattie cardiache.
  4. Tantissima acqua (95%) e poche calorie (30kcal per 100g)!.

Alcuni studi sostengo che il consumo di una fetta di anguria al giorno sarebbe in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.

Un frutto perfetto! O quasi…

CONTROINDICAZIONI

Un consumo eccessivo può portare a gastriti e coliti. Coloro che hanno una digestione più lenta, potrebbero trovare il frutto difficile da digerire.

A causa dell’elevato indice glicemico, il frutto deve essere consumato con molta attenzione da persone che soffrono di diabete.

L’anguria è inoltre in grado di amplificare gli effetti di alcune reazioni allergiche. Contiene salicilati naturali quindi prestate attenzione se siete allergici all’aspirina. Attenzione anche se siete allergici a graminacee e polline in quanto l’anguria attiva l’istamina che potrebbe dare reazioni allergiche crociate.

TRUCCHI DA COCOMERO

Anche voi bussate in attesa di una risposta da parte dell’anguria?
Purtroppo non ci potrà mai rispondere dicendoci se è dolce, annacquata, acerba o troppo matura.

Provate invece a osservarla attentamente. La buccia deve essere opaca e scura, le striature ben allineate e delineate, mentre il picciolo è meglio se arricciato e tendente al secco.
Quella macchia gialla che spesso si vede alla base del frutto non indica un’anguria andata a male, ma il punto di appoggio sul terreno durante la fase di maturazione. Più il colore è di un bel giallo crema, maggiore sarà la garanzia di dolcezza e di intensità di sapore.

E se vi ritrovate con angurie da 10kg, difficili da consumare tutte in una volta e da conservare?

Provate a frullare quello che avanza e a congelarlo. Otterrete così un magnifico sorbetto super dissetante!