Legumi: Un tesoro nutritivo spesso trascurato

Sebbene in passato i legumi fossero considerati un cibo modesto, oggi sappiamo che ceci, fagioli, lenticchie e altri ancora costituiscono una fonte preziosa di nutrienti essenziali.

Oggi la Dottoressa Chiara D’Adda, medico chirurgo e nutrizionista, ci parla oggi in occasione della rubrica “Food is Life” di Legumi, con la Giornata Mondiale dei Legumi celebrata il 10 febbraio, è importante riconoscere il valore di questi alimenti nella nostra dieta quotidiana.

I legumi sono ricchi di ferro, fosforo, magnesio, calcio, potassio, fibre e vitamine, oltre a fornire proteine vegetali vitali per la salute. La loro versatilità in cucina li rende adatti a una vasta gamma di piatti, dai primi piatti alle zuppe, dalle polpette ai burger. Inoltre, sono disponibili in commercio paste realizzate con farine di legumi, offrendo un’opzione nutriente e deliziosa per sostituire le tradizionali paste di grano.

Per massimizzare i benefici dei legumi, è importante seguire alcune regole di abbinamento. Ad esempio, combinarli con pasta, riso o altri cereali favorisce l’assorbimento ottimale delle proteine. Inoltre, gli abbinamenti con verdure sono consigliati per una dieta depurativa grazie all’alto contenuto di fibre, benefico per il transito intestinale.

D’altro canto, è importante evitare di consumare legumi e frutta nello stesso pasto, poiché questo può causare gonfiore intestinale e rallentamento digestivo. Inoltre, è consigliabile prestare attenzione agli abbinamenti con latte, formaggio, uova e pesce, poiché le differenze nella composizione degli aminoacidi possono provocare problemi di digestione.

Tuttavia, è possibile arricchire ulteriormente i piatti di legumi aggiungendo frutta secca come mandorle, nocciole, noci e semi oleosi, che rappresentano una fonte preziosa di vitamine, minerali e grassi polinsaturi, noti come “grassi buoni”.

Infine, vale la pena ricordare che i legumi contengono anche una quantità significativa di carboidrati, quindi è importante includerli in una dieta bilanciata.

Curiosità: sapete che le arachidi sono considerate legumi? Questo ci ricorda quanto vasta e interessante sia la famiglia dei legumi e le molteplici possibilità che offre in cucina e per la nostra salute.

Cavolo Nero: Proprietà, Benefici e Modi per Gustarlo

Il cavolo nero, conosciuto anche come cavolo riccio o “Lacinato kale” in inglese, è una varietà di cavolo a foglia scura con una lunga storia culinaria e numerosi benefici per la salute.

Originario della regione mediterranea, il cavolo nero è diventato popolare in tutto il mondo grazie alle sue eccezionali proprietà nutritive e al suo delizioso sapore. In questo articolo, esploreremo le caratteristiche, i benefici e i modi per gustare questo versatile ortaggio.

CARATTERISTICHE

Il cavolo nero si distingue per le sue foglie lunghe, strette e ricce, di un bel colore verde scuro o bluastro. Le foglie possono variare leggermente in forma e dimensione, ma sono generalmente più rigide e meno ricce rispetto ad altre varietà di cavolo. La pianta è resistente e può crescere bene in climi freschi, rendendola una scelta ideale per giardini domestici o coltivazioni commerciali.

PROPRIETA’ NUTRITIVE

Il cavolo nero è una vera potenza di nutrienti, ricco di vitamine, minerali e altri composti benefici per la salute. Ecco una panoramica delle sue principali proprietà nutritive:

  • Vitamine: Fonte eccellente di vitamina A, vitamina C, vitamina K e vitamine del gruppo B, tra cui acido folico (vitamina B9).
  • Minerali: È ricco di minerali essenziali come calcio, ferro, magnesio, potassio e manganese.
  • Antiossidanti: Contiene una varietà di antiossidanti, compresi carotenoidi, flavonoidi e polifenoli, che aiutano a combattere lo stress ossidativo nel corpo e a ridurre il rischio di malattie croniche.
  • Fibre: Le fibre alimentari presenti nel cavolo nero favoriscono la salute digestiva, regolano il transito intestinale e possono contribuire a ridurre il rischio di malattie cardiache e diabete.

BENEFICI

Il consumo regolare di cavolo nero può offrire una serie di benefici per la salute, tra cui:

  1. Supporto alla Salute del Cuore: Le fibre, i minerali e gli antiossidanti presenti nel cavolo nero possono contribuire a ridurre il colesterolo LDL (“colesterolo cattivo”) nel sangue e a migliorare la salute cardiovascolare.
  2. Potenziale Anti-infiammatorio: Gli antiossidanti e i composti fitochimici presenti nel cavolo nero hanno dimostrato proprietà anti-infiammatorie, che possono aiutare a ridurre l’infiammazione nel corpo e a prevenire malattie croniche.
  3. Sostegno al Sistema Immunitario: Le vitamine A e C presenti nel cavolo nero sono importanti per il sistema immunitario, aiutando a proteggere il corpo contro le infezioni e le malattie.
  4. Salute Ossea: Buona fonte di calcio, vitamina K e altri minerali che sono essenziali per la salute delle ossa e la prevenzione dell’osteoporosi.
  5. Controllo del Peso: Le fibre e i nutrienti presenti possono contribuire a promuovere il senso di sazietà e a regolare l’appetito, facendolo diventare un alleato utile nel controllo del peso.

IN CUCINA

Può essere gustato in una varietà di modi deliziosi e nutrienti. Ecco alcune idee per includerlo nella tua dieta:

  • In insalate: Le foglie possono essere tritate finemente e aggiunte a insalate miste per un tocco croccante e nutriente.
  • In zuppe e stufati: Aggiungi fette di cavolo nero a zuppe, stufati o minestre per un extra di nutrienti e sapore.
  • Sauté: Sauté il cavolo nero con aglio e olio d’oliva per un contorno semplice e gustoso.
  • Crispy Chips: Prova a cuocere al forno le foglie condite con olio d’oliva e spezie per creare delle croccanti chips salutari.
  • Burger veg cavolo nero e quinoa: realizzato con un impasto di fresche e deliziose verdure dell’orto come il pregiato e saporito cavolo nero, considerato un “super food” a tutti gli effetti, per le innumerevoli proprietà benefiche. Lo trovi qui.

CONCLUSIONI

Il cavolo nero è un superfood versatile che può essere facilmente integrato in una varietà di piatti per migliorare la salute e il benessere generale. Con i suoi numerosi benefici per la salute e il suo delizioso sapore, il cavolo nero merita sicuramente un posto nella tua dieta quotidiana.

Miele: Un Viaggio tra Tradizione, Salute e Sapori Unici

Oggi la Dottoressa Chiara D’Adda, medico chirurgo e nutrizionista, ci parla di un alimento conosciuto da secoli nella storia della cucina e della farmacopea: il MIELE! Può piacere o non piacere al nostro palato, ma indubbiamente il valore nutritivo del miele è appurato e importante.

ORIGINE

Il miele è il prodotto della trasformazione effettuata dalle api, delle secrezioni dei fiori (nettare) e dalle escrezioni di alcuni insetti (melata). Viene poi immagazzinato nelle cellette dei favi (se le api sono allo stato brado) o nelle cellette delle arnie (se le api sono utilizzate per apicoltura).

CARATTERISTICHE

La qualità del miele dipende da tanti fattori: il lavoro delle api, le condizioni ambientali (clima e flora) e anche dall’intervento dell’uomo. Oggi purtroppo le api sono considerate animali in via di estinzione, a causa dell’antropizzazione ambientale e dell’utilizzo di insetticidi nell’agricoltura.

Esistono vari tipi di miele, differenti per colore, aroma e cristallizzazione. Questa varietà dipende dalla fonte da cui proviene il nettare, dalla zona di produzione e persino dalle variazioni meteorologiche.

Questo prezioso alimento si conserva a lungo, ma è importante non lasciarlo invecchiare troppo per evitare la perdita di caratteristiche e proprietà organolettiche. La conservazione massima consigliata è di due anni.

Il miele è ricco di nutrienti con valore e azione antibatterica, antinfiammatoria, decongestionante e colagoga. Non contiene, però, minerali con valori degni di nota per concentrazione. Contiene una discreta concentrazione di vitamine del gruppo B e una leggera di vitamina C. Contiene anche inibina, un antibiotico naturale. È, però, un alimento calorico, con circa 300 calorie per 100 grammi di prodotto, e ha un indice glicemico altissimo!

Il miele giova come:

  1. decongestionante sulle prime vie respiratorie e come calmante della tosse.
  2. sui muscoli con aumento della potenza fisica e della resistenza.
  3. sul cuore.
  4. protettiva e disintossicante riguardo al fegato.
  5. sull’apparato digerente con funzione protettiva, stimolante e regolatrice.

Esistono tantissimi tipi di miele:

  • acacia
  • castagno
  • eucalipto
  • melata
  • millefiori
  • sulla
  • tiglio
  • arancio
  • manuka
  • biancospino
  • olmo

UTILIZZO IN CUCINA

Ognuno con particolari e personali qualità! E vogliamo parlare dell’uso in cucina? Si può aggiungere a qualunque preparazione, basta sperimentare e trovare il gusto al palato che più ci piace! E non è detto che si usi solo nelle preparazioni dolci… provate ad abbinarlo anche a cibi definiti “salati”! Avrete un connubio molto intrigante per il vostro palato.

Giornata Mondiale del Caffè: Celebriamo l’Eccellenza in Una Tazza

Oggi si celebra una delle bevande più amate e diffuse al mondo: il caffè. La Giornata Mondiale del caffè è un’occasione speciale per riflettere sulle origini, i benefici e le caratteristiche di questa bevanda aromatica che ha conquistato i cuori di milioni di persone in tutto il mondo.

ORIGINE

Il caffè ha una storia affascinante che affonda le radici nei paesaggi montuosi dell’Etiopia. Si racconta che intorno al IX secolo, un pastore di capre notò che i suoi animali diventavano particolarmente vivaci dopo aver mangiato le bacche di un certo albero. Questo portò alla scoperta delle proprietà stimolanti delle bacche, che successivamente furono trasformate nella bevanda che conosciamo oggi.

BENEFICI

Oltre a essere una fonte di energia, offre una serie di benefici per la salute. Gli antiossidanti presenti nel caffè hanno dimostrato di contribuire alla protezione delle cellule contro i danni causati dai radicali liberi. Inoltre, diverse ricerche suggeriscono che il consumo moderato di caffè può essere associato a un minor rischio di alcune malattie, tra cui il morbo di Parkinson, il diabete di tipo 2 e alcune forme di cancro.

La caffeina, uno dei principali componenti del caffè, è nota per migliorare la concentrazione e l’umore. Molti amanti della bevanda la apprezzano non solo per il suo sapore ricco, ma anche per la sensazione di vitalità e chiarezza mentale che offre.

CARATTERISTICHE

Il mondo del caffè è vasto e diversificato, con diverse regioni e metodi di coltivazione che contribuiscono a creare una varietà di sapori e aromi unici. Le differenze tra i chicchi di qualità arabica e robusta, la regione di coltivazione, l’altitudine e il processo di tostatura hanno un impatto significativo sul profilo gustativo della bevanda.

Gli amanti del caffè possono godere di esperienze sensoriali uniche, dalle note fruttate e floreali dei chicchi etiopici alle sfumature più corpose e cioccolatose di quelli sudamericani. Esplorare il mondo del caffè è un viaggio avvincente che porta a una maggiore comprensione e apprezzamento per la bevanda.

CULTURA SOCIALE

Oltre alle sue proprietà fisiche, gioca un ruolo importante nella cultura sociale di molte comunità. Le tazze di caffè sono spesso condivise in momenti di relax, durante incontri d’affari o semplicemente tra amici. La cultura del caffè ha ispirato luoghi accoglienti come le caffetterie, dove le persone si riuniscono per gustare una tazza di caffè e condividere conversazioni significative.

In conclusione, è un’opportunità per celebrare questa bevanda straordinaria che ci accompagna nelle giornate frenetiche, offrendo un momento di piacere e riflessione. Quindi, alziamo le tazze e brindiamo al caffè, un compagno fidato che continua a deliziarci con la sua magia aromatica.

Spreco alimentare: Piccoli Gesti per un Grande Impatto

Oggi è la a Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare. Lo spreco alimentare è il fenomeno che porta al decadimento di cibo ancora perfettamente consumabile per gli esseri umani.

Questa problematica si verifica lungo l’intera catena di produzione e consumo alimentare, dalla fase agricola alla lavorazione degli alimenti, al trasporto, alla vendita, fino alla conservazione e all’utilizzo nelle nostre case.

L’apparente prevalenza dello spreco alimentare nei paesi ricchi contrasta con la quasi assenza di tale fenomeno in quelli in via di sviluppo. Si stima che circa un terzo di tutto il cibo prodotto venga sprecato ogni anno, un dato allarmante. Nel solo 2020, sono state gettate via 1.661.107 tonnellate di cibo nelle case e 3.624.973 tonnellate se si considerano le perdite e gli sprechi lungo la filiera.

Le cause di questo spreco sono molteplici, ma è incoraggiante notare un miglioramento rispetto agli anni precedenti, con un aumento della consapevolezza e dell’impegno da parte dei consumatori, sebbene sia necessario fare di più.

Cosa possiamo fare per contribuire a ridurre lo spreco alimentare?

Innanzitutto, è importante evitare gli eccessi. Una spesa oculata al supermercato, con una lista dettagliata e fatta a stomaco pieno, può aiutare a ridurre gli acquisti impulsivi. Fare un check-up regolare della dispensa e del frigorifero e disporre gli alimenti per data di scadenza può favorire il consumo prima che vadano a male.

Regalare il cibo avanzato, quando possibile, è un gesto nobile. Conservare correttamente gli alimenti, mangiare frutta e verdura nonostante l’aspetto imperfetto e fare ordinazioni attente al ristorante sono ulteriori passi che possiamo compiere.

Un approccio innovativo coinvolge l’utilizzo di scarti alimentari come bucce, gambi e foglie esterne degli ortaggi nella preparazione di piatti gustosi e salutari. Esistono numerose ricette che sfruttano in modo creativo questi ingredienti, e il web può essere una fonte ricca di ispirazione.

Piccoli gesti possono portare a un grande risultato nella lotta contro lo spreco alimentare.

CIOCCOLATO: Iniziamo l’anno con qualcosa di dolce

Il 2024 è iniziato da ormai due settimane, ma non riuscite a carburare? Proviamo a farlo con il cioccolato.
La Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci parla di questo alimento tanto discusso.

Il rapporto di tutti noi con il cioccolato, è un rapporto di amore- odio. C’è chi non ne può fare a meno, chi non lo sopporta, chi lo vede come un nemico “ingrassatore”, chi da lui ottiene quiete, buon umore e serenità.

C’è chi impazzisce solo per il cioccolato fondente, chi lo ama solo al latte, c’è chi stravede per quello bianco, chi lo ama al naturale, e chi ama tutte le declinazioni e le aggiunte (nocciole, mandorle, pistacchi, creme, frutta, cereali, liquori ecc ecc). Bisogna però ammettere che il più salutare è il cioccolato fondente.

ORIGINE

Lo sapete che è stato prodotto per la prima volta nel lontano 1879 a Berna da Rodolphe Lindt ?
Si produce miscelando la pasta di cacao proveniente dai paesi di origine, con l’aggiunta di ingredienti e aromi e per normativa la percentuale di cacao deve essere specificata sull’etichetta.

CARATTERISTICHE

Il cioccolato fondente contiene carboidrati, grassi, fibre e proteine in quantità maggiori rispetto al cioccolato al latte, circa 100 grammi di cioccolato fondente apportano dalle 500 alle 600 calorie, a seconda della tipologia. Oltre che ad essere gustoso per il palato, il cioccolato ha tantissime virtù e una di queste sembrerebbe la contribuzione al rilascio delle endorfine, sostanze in grado di portare allegria e buonumore.

Il contenuto in feniletilammina, pare abbia un’influenza nel determinare la diminuzione della depressione.
Studi recenti hanno messo in evidenza come una dose quotidiana di cioccolato fondente fa bene al cuore e abbassa il colesterolo, questo grazie all’azione dei flavonoidi in esso contenuti. E’ ricco di minerali come magnesio, rame, potassio, fosforo, zinco, calcio e grazie all’alto contenuto di polifenoli  ha la capacità anche di ridurre la pressione del sangue.

CONTROINDICAZIONI

Il solo rischio è di incorrere in quello che io chiamo “il cioccolismo”, ovvero nella dipendenza da cioccolato. Deve essere perciò consumato in modo e dosi corrette!
No ad eccessi di cioccolato in gravidanza e durante l’allattamento o in caso di malattie particolari. Contenendo allergeni può dare reazioni allergiche a chi ne è soggetto.

Attenzione anche per chi soffre di emicrania o di calcoli renali che non ne deve abusare.

 

 

Castagne: simbolo dell’autunno

Finalmente il vero autunno è iniziato con le sue piogge, nebbie e gustose prelibatezze in grado di scaldare mani e cuore. Tra queste ve ne è sicuramente una che rappresenta di più la stagione: la castagna. In questo nuovo appuntamento, la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci parlerà delle castagne focalizzandosi soprattutto sui numerosi nutrienti che arricchiscono la delicata e dolce polpa. 

L’inizio dell’autunno porta con sé numerose prelibatezze stagionali tra cui le castagne. Ottobre e novembre sono i mesi perfetti per gustarle in tutte le loro varie ricette simbolo della stagione. Grazie alla loro versatilità in cucina, al sapore dolce e zuccherino, e alla morbida consistenza, le castagne vengono apprezzate anche dai più piccoli.

ORIGINE

Le castagne sono frutti della pianta Castanea Sativa, appartenente alla famiglia delle Fagacee, che cresce spontaneamente nei boschi. I frutti selvatici possono assumere diverse forme, dimensioni e sfumature di colore in base all’albero di origine.

I Marroni provengono invece da alberi coltivati; per questo motivo sono più grandi e hanno forme più precise.

In passato le castagne venivano principalmente utilizzate per produrre farina. Con il passare degli anni si è affermato sempre più un consumo diretto del frutto: al forno, bollite, in padella, arrosto, al vapore o addirittura in friggitrice ad aria!

Oggi vengono utilizzate anche per produrre confetture e marmellate.

VALORI NUTRIZIONALI E BENEFICI

La castagna è costituita da un guscio di buccia marrone, resistente, che racchiude una polpa straordinariamente nutriente.

È una delle più ricche fonti naturali di carboidrati, paragonabile solamente a legumi e cereali. Nonostante ciò, il suo indice glicemico è inferiore di più del 50% di quello della farina raffinata bianca e pari a quello della farina integrale.

Una castagna è molto meglio rispetto a un cracker o un grissino!

Proprio per l’elevato contenuto di carboidrati, le castagne vanno a sostituire i cereali in un pasto, non di certo un frutto. Nel passato venivano infatti chiamate anche “pane dei poveri”.

Oltre ai carboidrati, sono un’importante fonte di proteine, grassi mono e polinsaturi, vitamina C e vitamine del gruppo B.

È ricca di potassio ma povera di sodio. Contiene: ferro, magnesio, calcio, fosforo, rame, zinco, manganese e acido folico.

Tutti questi nutrienti permettono di:

  • Essere alleati del sistema nervoso
  • Contrastare l’ansia e lo stress
  • Aiutare in caso di anemia.

Sono ricche di fibre e sono particolarmente adatte in caso di stipsi ostinata.

CONTROINDICAZIONI

Anche se non vi sono particolari controindicazioni, le castagne vengono sconsigliate a coloro che soffrono di diabete, colite, aerofagia o patologie legate al fegato.

Se siete amanti dell’andare per boschi in cerca di castagne, fate attenzione! I frutti del castagno europeo sono quelli commestibili e comunemente consumati, mentre quelli dell’ippocastano sono semi non commestibili.

Ricordatevi che sono le quantità a essere dannose. Non bisogna esagerare con nessun alimento!

Batata: un tesoro di micronutrienti

Un nuovo appuntamento alla scoperta di un “tubero” prezioso: la batata. Non è un errore di battitura o un refuso! Viene comunemente chiamata patata dolce o americana e si sta diffondendo sempre di più nelle ricette di tutto il mondo. Forse perché, grazie ai suoi componenti nutrizionali, è stata classificata come il miglior alimento salutare? Scopritelo insieme alla Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda! 

Le patate fanno parte dell’alimentazione mondiale da innumerevoli anni. Anche se associate a una dieta povera, questa pianta erbacea si distingue per il valore nutrizionale che possiede.

Esiste però una patata particolare che si discosta dalla tradizionale soprattutto per i suoi innumerevoli benefici. Stiamo parlando della Batata, comunemente conosciuta come patata dolce o americana.

Nonostante il nome veramente simile, la batata non ha molto in comune con la patata tradizionale.

ORIGINE

Appartengono a due famiglie diverse: la prima a quella delle Convolvulaceae, la seconda a quella delle Solanacee (come melanzane e pomodori).

La batata infatti non è un vero e proprio tubero, ma è una radice tuberosa o rizotubero.

Entrambi gli ortaggi hanno però origine dall’America meridionale e centrale. Il consumo di quella dolce si concentrava soprattutto ad Haiti.

CARATTERISTICHE

La batata ha un sapore dolce e gradevole che ricorda da una parte quello della patata, dall’altro quello della zucca.

Ma oltre a questo sapore particolare, è proprio grazie all’elevata concentrazione di sostanze nutritive che è stata collocata al primo posto nella classifica dei 10 alimenti più salutari.

NUTRIENTI

La batata è un concentrato di micronutrienti. È ricca di:

  • Fibre
  • Vitamina A e C
  • Flavonoidi
  • Antociani
  • Sali minerali, come calcio, potassio, ferro e magnesio.

A differenza della patata comune, non contiene una concentrazione elevata di fitati e saponine.

È un molto digeribile.

APPLICAZIONI ALIMENTARI TERAPEUTICHE

La batata ha tre principali applicazioni alimentari terapeutiche:

  1. Obesità. La batata dona immediatamente una sensazione di sazietà, prolungata nel tempo. Riduce inoltre i picchi glicemici.
    La buccia contiene cajapo, una sostanza in grado di agire sul metabolismo di alcuni zuccheri abbassandone il livello nel sangue. Abbassa il colesterolo, la glicemia e l’emoglobina glicata. Prima di consumare la buccia è però necessario un lavaggio molto accurato.
    Come tutti gli alimenti, l’importante è non esagerare mai con le dosi!
  2. Arteriosclerosi e problemi circolatori. Ricca di bioflavonoidi e sostanze antiossidanti, la batata è un alleato del sistema cardiovascolare e del microcircolo venoso. Inoltre, è priva di grassi saturi e sodio.
  3. Corretto funzionamento dell’intestino. Grazie all’elevata quantità di fibre, il suo consumo è molto utile in caso di stipsi.

UTILIZZO IN CUCINA

Arrostita al forno, purè, creme per condire risotti o farcire pasticcini.

La batata può anche essere consumata cruda, perfetta per insalate miste autunnali. Due accortezze: lavare profondamente la buccia e masticare ripetutamente la polpa prima di ingerirla.

Il periodo migliore per trovare e acquistare la batata è proprio da ottobre a marzo.

CURIOSITA’

Viene utilizzata anche per produrre farine, fecola, alcolici, creme antiruge e come…colorante rosso!

Riso a volontà!

Un nuovo appuntamento con la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda alla scoperta di uno degli alimenti più antichi e diffusi al mondo: il riso. Si tratta di uno dei cereali con meno rischi di allergie, naturalmente privo di glutine ed estremamente digeribile – se consumato nella corretta modalità. Come? Scoprilo insieme a Chiara D’Adda. 

Usato nelle ricette più disparate, dolci o salate, protagonista o contorno, bianco o condito, cotto, saltato o soffiato. L’alimento di cui tratteremo oggi è alla base di molte tradizioni culinarie mondiali ed è proprio grazie alla sua versatilità che è diventato così popolare.

Stiamo parlando del riso!

LE ORIGINI

Il riso ha origini antichissime che risalgono ad almeno 4mila anni fa! Poco conosciuto dagli antichi greci e romani, era molto popolare in Asia. Furono però gli arabi a introdurlo in Europa tramite la penisola iberica. Gli olandesi lo diffusero in Nord America nel XVII secolo, fino a raggiungere l’Africa.

Oggi il paese che ne consuma maggiori quantità è proprio l’Asia dove, tutt’oggi, è quasi impossibile trovare un piatto senza riso!

Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto sono invece i maggiori produttori sul suolo italiano.

MA CHE COS’E’?

Il riso è un cereale appartenente alla famiglia delle graminacee, Oryza Sativa e Zizania.

È naturalmente privo di glutine ed è quindi particolarmente indicato per chi soffre di celiachia.

Se cotto, è un alimento meno calorico e più saziante della pasta.
Assorbe infatti molta acqua fino a triplicare il suo peso a crudo.

PROPRIETA’ NUTRITIVE

Pur contenendo poche proteine, se consumato insieme a legumi diventa un ottimo alimento sano, completo e bilanciato.

È privo di grassi, ma contiene in abbondanza:

  • Amilopectina, un amido in forma molto assorbibile;
  • Vitamine B, anche se è povero di altre vitamine.

Il riso è un alimento molto semplice da digerire, perfetto per bambini, anziani e soggetti fragili, soprattutto se al dente.
Più scuoce, meno è digeribile.
Viene assimilato in solamente 1-2 ore.

CONTROINDICAZIONI

Il riso, soprattutto quello bianco raffinato, possiede un elevato indice glicemico. Una maggiore produzione di insulina può portare a un aumento di peso corporeo, soprattutto se consumiamo riso in quantità elevate. Esistono però diverse tipologie di riso che hanno un indice glicemico più basso perché ricchi di amilosio ed evitano gli sbalzi di insulina. Queste sono il Basmati, il Thailandese e l’integrale.

Oltre alla varietà, è importante scegliere anche gli abbinamenti giusti.
Meglio evitare frutta e patate, ma via libera a verdure, legumi, secondi di carne o pesce.

BENEFICI

Anche se un bel piatto di riso bianco non vi farà dimagrire, sarà molto utile in caso di diarrea, gastroenterite o colon irritabile. Aiuta infatti a ripristinare la mucosa intestinale in sofferenza e ha un’azione astringente.

È un alimento leggero e di facile digeribilità, ma deve essere abbinato ad alimenti che compensino le sue mancanze a livello nutrizionale.

Il riso inoltre è il cereale con minor potenziale allergenico!

CURIOSITA’

Lo sapete che dal riso si può produrre anche un certo tipo di olio?

Ricco di proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e utile per tenere sotto controllo colesterolo e trigliceridi. Ha un sapore dolce e un piacevole profumo di noci.

Utilizzato in cucina, soprattutto a crudo, contiene quantità significative di vitamina E e fitosteroli, dei componenti ritenuti in grado di ridurre l’assorbimento del colesterolo.

A livello cosmetico è un ottimo rimedio d’emergenza per la pelle arrossata e irritata, come protettore dai raggi UV e come crema idratante per tutto il corpo.

Pane, burro e amore

Un nuovo appuntamento con la nutrizionista Chiara D’Adda alla scoperta del burro.  Un grasso alimentare che, se utilizzato correttamente, apporta dei nutrienti essenziali per l’organismo umano. Scoprite come sceglierlo, cucinarlo e consumarlo nelle giuste quantità!

Grassi in cucina, sì o no?
Troppo spesso vengono demonizzati senza cognizione di causa, classificati come proibiti, nemici della dieta e della salute a prescindere dall’utilizzo o dalle quantità.

Ma bisogna davvero bandirli dalla cucina per sempre?

Certo che no! Si possono e si devono usare, soprattutto in determinate occasioni.

Prendiamo come esempio il burro, uno dei grassi più conosciuti, utilizzati e demonizzati della nostra vita quotidiana.

In fondo, se usato con consapevolezza non è poi così cattivo. Prima di escluderlo completamente dall’alimentazione bisognerebbe conoscerlo e capire i benefici che anche questo grasso è in grado di apportare.

Il burro svolge infatti un importante ruolo nutritivo essenziale in una dieta sana e bilanciata. È il principale veicolo attraverso il quale vengono introdotte le vitamine liposolubili.

I grassi sono inoltre utili per la produzione di ormoni fondamentali per la regolazioni dei processi vitali dell’organismo.

COS E’ IL BURRO

Il burro è la parte grassa del latte separata dal latticello (siero) e condensata grazie a un processo di inversione di fase derivante dalla panna.

Il risultato del procedimento è un’emulsione in cui zuccheri e proteine sono disciolti.

E’ molto energetico (circa 758 per 100gr), ma, se mangiato crudo, è abbastanza digeribile. Non c’è da stupirsi: è perfettamente in linea con il resto dei grassi alimentari, anzi, addirittura al di sotto della media! Un etto di burro, infatti, apporta all’incirca 150kcal in meno rispetto alla medesima quantità di olio d’oliva o di semi.

Considerato il suo valore calorico e i suoi nutrienti, le linee guida ufficiali per una sana alimentazione permettono un consumo di 10g di burro al giorno.

Ha un aspetto solido, consistenza morbida e un colore variabile dal bianco latte al giallo pallido.

NUTRIENTI BURROSI

Il burro è ricco di:

  • Calcio
  • Vitamina D: importante per ossa e organi
  • Vitamina A (930 microgrammi ca per 100g), importante per la preservare la bellezza della pelle, proteggere la vista e coadiuvare il sistema immunitario
  • Vitamina E
  • Potassio
  • Fosforo
  • Sodio

CONTROINDICAZIONI

Come la maggior parte di quelli di origine animale, il burro è un grasso saturo, ha cioè una struttura molecolare rigida e lineare che tende a “impacchettarsi”, accumulandosi sulle pareti delle arterie. Questo cumolo irrigidisce le arterie favorendo la formazione del LDL, il colesterolo cattivo, a cui sono associati aumenti di rischio di infarto e di ictus.

COME MANGIARE IL BURRO?

Il consumo migliore è a crudo, in piccole quantità. Ideale per la colazione anche dei più piccoli perché nutriente e digeribile.

Bisogna prestare molta attenzione al consumo del prodotto cotto, soprattutto alla frittura. Il punto fumo, cioè la temperatura alla quale il grasso si altera emanando sostanze tossiche, è inferiore ai 100°C rispetto ai 130°/200°C dell’olio. Non bisogna mai consumare un burro sciolto annerito!

BURRO GHEE

Se dovete cucinare qualcosa con burro cotto, meglio utilizzare quello chiarificato o Ghee. Si tratta di una tipologia di burro filtrata al quale viene tolta la maggior parte di acqua. È un grasso puro senza parte acquosa, proteine e lattosio, cosa che lo rende ideale per gli intolleranti.

Rispetto al burro classico, quello chiarificato e Ghee hanno un punto di fumo maggiore, sono in grado di eliminare le tossine e rinforzare il sistema immunitario.

Riassumendo: via libera a piccole quantità di burro classico a crudo, soprattutto se consumato a colazione per avere energia e leggerezza digestiva. Meglio utilizzare il buro chiarificato o Ghee se viene utilizzato per la cottura.