Miele: Un Viaggio tra Tradizione, Salute e Sapori Unici

Oggi la Dottoressa Chiara D’Adda, medico chirurgo e nutrizionista, ci parla di un alimento conosciuto da secoli nella storia della cucina e della farmacopea: il MIELE! Può piacere o non piacere al nostro palato, ma indubbiamente il valore nutritivo del miele è appurato e importante.

ORIGINE

Il miele è il prodotto della trasformazione effettuata dalle api, delle secrezioni dei fiori (nettare) e dalle escrezioni di alcuni insetti (melata). Viene poi immagazzinato nelle cellette dei favi (se le api sono allo stato brado) o nelle cellette delle arnie (se le api sono utilizzate per apicoltura).

CARATTERISTICHE

La qualità del miele dipende da tanti fattori: il lavoro delle api, le condizioni ambientali (clima e flora) e anche dall’intervento dell’uomo. Oggi purtroppo le api sono considerate animali in via di estinzione, a causa dell’antropizzazione ambientale e dell’utilizzo di insetticidi nell’agricoltura.

Esistono vari tipi di miele, differenti per colore, aroma e cristallizzazione. Questa varietà dipende dalla fonte da cui proviene il nettare, dalla zona di produzione e persino dalle variazioni meteorologiche.

Questo prezioso alimento si conserva a lungo, ma è importante non lasciarlo invecchiare troppo per evitare la perdita di caratteristiche e proprietà organolettiche. La conservazione massima consigliata è di due anni.

Il miele è ricco di nutrienti con valore e azione antibatterica, antinfiammatoria, decongestionante e colagoga. Non contiene, però, minerali con valori degni di nota per concentrazione. Contiene una discreta concentrazione di vitamine del gruppo B e una leggera di vitamina C. Contiene anche inibina, un antibiotico naturale. È, però, un alimento calorico, con circa 300 calorie per 100 grammi di prodotto, e ha un indice glicemico altissimo!

Il miele giova come:

  1. decongestionante sulle prime vie respiratorie e come calmante della tosse.
  2. sui muscoli con aumento della potenza fisica e della resistenza.
  3. sul cuore.
  4. protettiva e disintossicante riguardo al fegato.
  5. sull’apparato digerente con funzione protettiva, stimolante e regolatrice.

Esistono tantissimi tipi di miele:

  • acacia
  • castagno
  • eucalipto
  • melata
  • millefiori
  • sulla
  • tiglio
  • arancio
  • manuka
  • biancospino
  • olmo

UTILIZZO IN CUCINA

Ognuno con particolari e personali qualità! E vogliamo parlare dell’uso in cucina? Si può aggiungere a qualunque preparazione, basta sperimentare e trovare il gusto al palato che più ci piace! E non è detto che si usi solo nelle preparazioni dolci… provate ad abbinarlo anche a cibi definiti “salati”! Avrete un connubio molto intrigante per il vostro palato.

Castagne: simbolo dell’autunno

Finalmente il vero autunno è iniziato con le sue piogge, nebbie e gustose prelibatezze in grado di scaldare mani e cuore. Tra queste ve ne è sicuramente una che rappresenta di più la stagione: la castagna. In questo nuovo appuntamento, la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci parlerà delle castagne focalizzandosi soprattutto sui numerosi nutrienti che arricchiscono la delicata e dolce polpa. 

L’inizio dell’autunno porta con sé numerose prelibatezze stagionali tra cui le castagne. Ottobre e novembre sono i mesi perfetti per gustarle in tutte le loro varie ricette simbolo della stagione. Grazie alla loro versatilità in cucina, al sapore dolce e zuccherino, e alla morbida consistenza, le castagne vengono apprezzate anche dai più piccoli.

ORIGINE

Le castagne sono frutti della pianta Castanea Sativa, appartenente alla famiglia delle Fagacee, che cresce spontaneamente nei boschi. I frutti selvatici possono assumere diverse forme, dimensioni e sfumature di colore in base all’albero di origine.

I Marroni provengono invece da alberi coltivati; per questo motivo sono più grandi e hanno forme più precise.

In passato le castagne venivano principalmente utilizzate per produrre farina. Con il passare degli anni si è affermato sempre più un consumo diretto del frutto: al forno, bollite, in padella, arrosto, al vapore o addirittura in friggitrice ad aria!

Oggi vengono utilizzate anche per produrre confetture e marmellate.

VALORI NUTRIZIONALI E BENEFICI

La castagna è costituita da un guscio di buccia marrone, resistente, che racchiude una polpa straordinariamente nutriente.

È una delle più ricche fonti naturali di carboidrati, paragonabile solamente a legumi e cereali. Nonostante ciò, il suo indice glicemico è inferiore di più del 50% di quello della farina raffinata bianca e pari a quello della farina integrale.

Una castagna è molto meglio rispetto a un cracker o un grissino!

Proprio per l’elevato contenuto di carboidrati, le castagne vanno a sostituire i cereali in un pasto, non di certo un frutto. Nel passato venivano infatti chiamate anche “pane dei poveri”.

Oltre ai carboidrati, sono un’importante fonte di proteine, grassi mono e polinsaturi, vitamina C e vitamine del gruppo B.

È ricca di potassio ma povera di sodio. Contiene: ferro, magnesio, calcio, fosforo, rame, zinco, manganese e acido folico.

Tutti questi nutrienti permettono di:

  • Essere alleati del sistema nervoso
  • Contrastare l’ansia e lo stress
  • Aiutare in caso di anemia.

Sono ricche di fibre e sono particolarmente adatte in caso di stipsi ostinata.

CONTROINDICAZIONI

Anche se non vi sono particolari controindicazioni, le castagne vengono sconsigliate a coloro che soffrono di diabete, colite, aerofagia o patologie legate al fegato.

Se siete amanti dell’andare per boschi in cerca di castagne, fate attenzione! I frutti del castagno europeo sono quelli commestibili e comunemente consumati, mentre quelli dell’ippocastano sono semi non commestibili.

Ricordatevi che sono le quantità a essere dannose. Non bisogna esagerare con nessun alimento!

Funghetti ottobrini

L’autunno porta con sé delle prelibatezze strettamente stagionali. Non è ottobre senza le prime scampagnate nei boschi alla ricerca di castagne e funghi. E sono proprio questi ultimi i protagonisti del nuovo approfondimento della Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda. I funghi hanno una composizione molto particolare che li rendono da una parte ottimi alleati del nostro organismo, dall’altra una potenziale minaccia. Voi sapete riconoscerli?

Nonostante le temperature straordinariamente sopra la norma stagionale, l’autunno è ormai arrivato insieme alle sue prelibatezze. Una di queste sono sicuramente i funghi.

Frutto di faticose scampagnate nei boschi, stanno iniziando a popolare le nostre tavole arricchendo le ricette in cucina: al forno, ripieni, fritti, abbinati a insalatone od orzotti. Qualunque sia la ricetta che avete in mente, il cambio di stagione è il periodo migliore per raccoglierli e consumarli freschi!

COSA SONO I FUNGHI?

Dal punto di vista nutrizionale, vengono accomunati a frutta e ortaggi.
In realtà appartengono a un regno tutto a sé stante in cui rientrano moltissime varietà che, purtroppo, non sono tutte commestibili.

Se siete novellini o semplicemente dei raccoglitori occasionali, non affidatevi solamente all’intuito ma fate controllare il vostro raccolto a esperti micologi prima di consumarli.

FUNGHI E FUNGHETTI

Tra le centinaia di varietà esistenti, i più conosciuti e consumati sono:

  • Porcini
  • Gallinacci
  • Chiodini
  • Cardoncelli
  • Champignon
  • Spugnole
  • Orecchioni

Ogni tipologia ha le proprie caratteristiche e un proprio gusto particolare. Assaggiateli tutti e variate, ma attenzione a non esagerare: contengono micosina, una sostanza che può complicarne la digestione.

Proprio per la presenza di micosina, il loro consumo è sconsigliato ai bambini con età inferiore ai 3 anni e ai soggetti che soffrono di patologie a fegato e reni.

Devono essere sempre mangiati con consapevolezza: il rischio di reazioni avverse a tossine (presenti anche negli esemplari più commestibili) è sempre presente, soprattutto se consumati a crudo! Solamente con la cottura potete assicurarvi dell’eliminazione di alcune sostanze nocive.

QUANTITA’, PROPRIETA’ NUTRIZIONALI E BENEFICI

Anche se appartengono a una famiglia ben diversa, i funghi vengono catalogati tra ortaggi e verdure dal punto di vista nutrizionale.

Anche se composti quasi completamente da acqua, è consigliabile non superare una dose settimanale di 200-300g.
Grazie alla loro composizione, 100g di funghi apportano ca 20kcal.

I funghi sono ottimi alleati di ossa, sistema cardiovascolare e immunitario.

Sono ricchi di:

  • Fibre;
  • Proteine vegetali;
  • Minerali, soprattutto potassio, fosforo, selenio, magnesio e silicio.

Contengono inoltre:

  • Lisina;
  • Triptofano;
  • Vitamine del gruppo B, in particolare B1, B2 e B6;
  • Numerose vitamine tra cui C, D, K, PP e A;
  • Sostanze antiossidanti.

Un mondo…Fico!

Depressione settembrina? State tranquilli, è più che normale! La fine dell’estate lascia sempre un po’ di malinconia nel cuore, ma lascia anche il rimedio: la dolcezza. Esatto, i dolci sono spesso una cura per l’anima, riescono a donare una sensazione di benessere momentanea che permette di ridare la carica giusta per risollevarci. Ma non potendo strafogarci di dolci confezionati, super zuccherini e processati, l’estate ci lascia l’elemento chiave: un falso frutto con un gusto piacevolmente dolce, ma perfetto anche per delle ricette salate. Avete capito di cosa stiamo parlando?

L’estate è ufficialmente finita.
Nonostante le sue peculiarità, il mese di settembre porta sempre con sé un po’ di malinconia.

È la malinconia di fine estate, quella che affligge quasi la maggior parte degli esseri umani. Solitamente questa sensazione viene sconfitta con i dolci, sempre pronti a risollevare momentaneamente il morale.

Ma quale dolce possiamo mangiare senza eccesso di grassi, zuccheri e conservanti?

Esiste un frutto molto particolare, utilizzato per arricchire piatti dolci o salati, fresco o disidratato che sia. Ma soprattutto, dolcissimo!

Stiamo parlando del fico.

L’ABERO DI FICO

Il fico è uno degli alberi spontanei più diffusi nel bacino mediterraneo. Il loro frutto viene raccolto tra agosto e settembre, un regalo che ci lascia l’estate per affrontare l’inizio della stagione autunnale.

Una caratteristica particolare dei fichi è che non sono propriamente frutti, ma fiori invertiti.
Sono gusci contenenti centinaia di minuscoli fiori che producono semi.

Esistono diverse tipologie, tra cui le più pregiate sono il Brogiotto e il Dottato, e colori, dal giallo-verde al bruno-viola.

Un piccolo svantaggio coinvolge il tempo di conservazione molto breve. È sempre meglio optare per tipologie locali che non hanno dovuto affrontare lunghi viaggi di trasporto.

I più buoni?

Quelli appena raccolti dall’albero, naturalmente!

Puliteli appena prima del consumo, prestando sempre attenzione che non vi siano dei piccoli ospiti indesiderati al suo interno.

PROPRIETA’ E VALORI NUTRIZIONALI

Il loro sapore dolce non viene gratuitamente: i fichi sono altamente energetici!
Forniscono circa 48kcal per 100gr.

Occhio a non abusarne!

I fichi sono ricchi di fibre, alleati contro la stitichezza e facilitatori nell’eliminazione delle tossine.

Hanno un contenuto di carboidrati considerevole (11%), ma sono soprattutto un concentrato di sali minerali: potassio (importante per la funzionalità cardiaca), magnesio e ferro.

Contengono in grandi quantità antiossidanti e vitamine. Contribuiscono a mantenere giovani le cellule dell’organismo contrastando la formazione di radicali liberi e aiutando a prevenire la formazione di alcuni tumori.

Grazie alla potente azione antinfiammatoria, antibatterica e antifungina, i fichi vengono considerati degli antibiotici naturali.

CONTROINDICAZIONI

Attenzione a chi soffre di problemi alla colecisti o ai reni.

I fichi secchi possono contenere solfiti spesso causa di gravi reazioni allergiche, soprattutto in chi soffre di asma.

UN PIATTO…FICO!

I fichi sono estremamente versatili in cucina. Possono essere utilizzati in mille modi, freschi, al forno o secchi.

Provateli su una bruschetta: tagliateli a fettine sottili, adagiateli su un tomino appoggiato su una fetta di pane croccante. Spruzzate con dell’olio al rosmarino e infornate il tutto! Avrete una bruschetta gustosa e soddisfacente.

O perché no, provate ad abbinarli alle nostre polpettine Amica Natura!

I segreti della Menta

Sicuramente vi sarà capitato di farvi prendere alla sprovvista da un profumo forte e deciso, fresco e dai sentori estivi. La menta ha la capacità di arricchire passeggiate in campagna e ricette in cucina, da piatti freschi a golosi dessert. Ha un odore inteso e inebriante in grado di dare un tocco esotico all’ambiente circostante. Ma sapete che la menta ha anche numerose virtù benefiche sull’organismo umano? Scopritele insieme alla Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda. 

La menta ha un profumo particolare, molto riconoscibile e in grado di caratterizzare ricette di vario tipo da insalate a dessert fino alla miscelazione.

Ma volete scoprire qualcosa di più su questa pianta aromatica utilizzata sin dai tempi antichi?

LE ORIGINI

La menta, nome scientifico mentha piperita, appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. È una pianta erbacea perenne, durevole e anche infestante, che può raggiungere un’altezza di 50-120cm.

Il suo nome deriva da Myntha, ninfa greca dei fiumi.

Nell’antico Egitto e nell’antica Roma, le sue foglie venivano strofinate sul tavolo spoglio prima e dopo i pasti. Questo gesto, oltre ad avere un significato simbolico di accoglienza, garantiva una sommaria pulizia della superficie.

La menta, infatti, è sempre stata riconosciuta per le sue proprietà disinfettanti.

PROPRIETA’ E BENFICI

Grazie alle numerose proprietà, questa pianta è largamente utilizzata in fitoterapia, erboristeria e medicina sin dai tempi più antichi.

Aggiunta ad alimenti e tisane di vario tipo, veniva e viene tuttora utilizzata per correggere i sapori e migliorare una digestione difficile.

Svolge un’attività antispastica sulle cellule muscolari lisce dell’apparato respiratorio e digerente.

Ha proprietà decongestionanti e balsamiche, carminative, colagoghe, secretolitiche, antibatteriche e persino analgesiche.

Proprietà digestive, antistress e antibatteriche vengono amplificate con l’utilizzo dell’olio essenziale di menta. Questo è particolarmente utile in caso di nausea, dolori addominali, alitosi, affaticamento fisico e mentale.

UTILIZZO IN CUCINA

La menta è sempre utilizzata in cucina per arricchire soprattutto piatti freschi come pasta fredda, insalata di riso, insalatone o verdure saltate in padella.

Si sposa in modo particolare con ortaggi e legumi, come fagiolini al vapore, carciofi o fagioli cannellini.

CONTROINDICAZIONI

Nonostante le proprietà digestive, il suo consumo è controindicato per chi soffre di reflusso gastroesofageo severo.

È sconsigliato il consumo prima di coricarsi in quanto potrebbe causare disturbi del sonno come l’insonnia.

Piccoli frutti, grandi potenzialità

In questo appuntamento la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci parla di un frutto ancora poco conosciuto: le giuggiole. Nonostante venga utilizzato molto nella medicina cinese e omeopatica, le giuggiole raggiungono poco le tavole degli italiani. Scoprite tutti i benefici che derivano dal portare questi piccoli frutti sulle nostre tavole.

Conoscete le giuggiole?

Stiamo parlando di un frutto piccolo e marroncino, con un sapore a metà tra una mela acerba e un dattero bello zuccherino. Un sapore particolare e allo stesso tempo gradevole.
Ma le giuggiole sono conosciute in tutto il mondo soprattutto per i loro molteplici benefici e proprietà medicinali.

LE ORIGINI

Ma vediamo da dove arriva questo piccolo frutto marroncino.

La pianta della giuggiola, appartenente alla famiglia delle Rhamnaceae e al genere Ziziphus, è originaria dell’estremo Oriente. In Cina viene coltivata da più di 4000 anni sia per uso alimentare che per uso medico.

Pian piano questa pianta si è diffusa in tutto il mondo, soprattutto in Corea, Medio Oriente, Marocco, India e nel bacino del Mediterraneo.

UTILIZZO IN CUCINA

Il frutto può essere consumato sia fresco che essiccato. Il sapore del frutto fresco è molto simile a quello delle mele acerbe, mentre quello essiccato ricorda il dolce tipico di quei datteri belli morbidi e polposi.

La giuggiola, oltre a essere consumata tale e quale, può essere usata anche per realizzare confetture e sciroppi o come ingrediente per farcire dolci e biscotti. E’ inoltre l’ingrediente principale di un liquore molto particolare, conosciuto come brodo di giuggiole.

LE PROPRIETA’ NUTRIZIONALI

Piccoli frutti, grandissimi valori nutrizionali: vitamina C (contenuta ben 20 volte di più rispetto a qualsiasi tipo di agrume), vitamine del complesso B (B1, B2, B6), manganese, potassio, ferro, calcio e fosforo.

Ma quante giuggiole possiamo mangiare?

100 grammi di giuggiole fresche possiedono circa 80 calorie.
100 grammi di giuggiole essiccate possiedono invece circa 290 calorie.

Quindi via libera a quelle fresche, occhio al consumo di quelle essiccate!

LE PROPRIETA’ MEDICINALI

Grazie al loro elevato contenuto di antiossidanti, soprattutto polifenoli, hanno grandi proprietà infiammatorie e antispastiche.

Hanno inoltre azione emolliente e lenitiva, funzione regolatrice del sistema digerente e del transito intestinale.
Forniscono un valido aiuto per la salute cardiovascolare e migliorano il metabolismo.
Hanno proprietà epatoprotettrici, ipocolesterolemizzanti, espettoranti, diuretiche.

E per finire, aumentano la resistenza e la forza muscolare.

Questo piccolo frutto è quindi ottimo per aiutare la digestione, migliorare il sonno e…per ridurre l’ansia!
Sono infatti molto utilizzate sia nella medicina cinese che omeopatica.

E voi? Conoscevate le giuggiole e i loro superpoteri?