Amica Natura e Germani Brescia: la sponsorizzazione prosegue

Con piacere ed orgoglio rinnoviamo il sostegno alla Germani, per il settimo anno consecutivo.
L’entusiasmo è sempre lo stesso, a cui si aggiunge la voglia di tornare a tifare dal vivo la nostra squadra, lasciandoci alle spalle l’immagine del PalaLeonessa vuoto.
La sinergia che si è creata, fatta di valori condivisi, ci rende con orgoglio sponsor della squadra bresciana, a cui facciamo il nostro grande in bocca al lupo per la nuova stagione.

Se, dal punto di vista strettamente commerciale, Amica Natura guarda a nuovi orizzonti investendo sempre maggiori risorse verso il mercato d’oltre oceano, la passione che ci lega al basket, alla Leonessa e alla nostra città, resta quella di sempre!
Forza Leonessa!

COS’HAI NELLA ZUCCA?

La notte di Halloween è oramai passata, ma il consumo di zucca non deve passare mai!
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda è sempre attenta alla stagionalità degli alimenti, il cui consumo ci permette di portare in tavola alimenti più ricchi di vitamine e sostanze nutrienti, che saranno di conseguenza più sani e saporiti.
Quindi oggi parliamo proprio della zucca!

LA ZUCCA

Io amo tantissimo questo dono della natura! Ed è per questo che ora vi racconto qualcosa di interessante su questo splendido vegetale.
L’autunno è la stagione per eccellenza della “signora zucca” ed in questa stagione la zucca la fa proprio da regina, anche se oramai la potete trovare in vendita quasi tutto l’anno.
Ma sapete che un’ottima regola è rispettare la stagionalità dei cibi che la natura ci offre, a seconda dell’area geografica in cui si vive.
Questa regola vale per tutti i cibi ed è alla base di una buona e sana alimentazione.

TIPI DI ZUCCA

La zucca è stata importata in Europa dai coloni spagnoli americani.
Le prime immagini storiche di zucche risalgono ai primi decenni del 1500.
Ma i romani antichi mangiavano zucche?
Si, ma non delle specie e del genere che consumiamo oggi
La zucca può avere forme svariate: sferica, ovale, schiacciata, a bottiglia e la buccia può essere arancione, verde, gialla, violacea. Liscia o molto rugosa e bozzoluta.
Appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee e ne esistono di specie diverse: maxima, pepo, moschata, ficifolia, argyrosperma ecc…
Esistono anche le zucche solamente decorative e non commestibili, che in questa stagione sono l’ideale per bellissime decorazioni e composizioni naturali.

USO IN CUCINA

È comunemente usata nella cucina delle più svariate culture, inclusa quella italiana e oltre alla polpa si possono consumare anche i semi.
Questi semi sono l’alimento con maggior contenuto di arginina e sono utilizzati come rimedio fitoterapico ad esempio nella cura dell’ipertrofia prostatica benigna.
Gli usi in cucina sono innumerevoli: al forno, al vapore, nel risotto, nel minestrone, nel ripieno dei tortelli, come hummus, come flan, come vellutate e anche in altri mille modi, tutti lasciati alla fantasia di chi si cimenta in cucina.
E anche la buccia, accuratamente lavata, può essere tranquillamente mangiata, perché ricca di nutrienti portentosi.

PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

Da un punto di vista fitoterapico ha proprietà ipotensive, diuretiche, lassative e anche antitumorali. Va bene per i disturbi allo stomaco, per disturbi renali, per malattie delle coronarie e arteriosclerosi.
La zucca è una miniera di caroteni, provitamina A, vitamina C, vitamine del gruppo B.
Ricca di fosforo, ferro, magnesio e potassio, calcio. È ricca di fibra solubile e ciò le conferisce effetto saziante sull’appetito.
Ha però un indice glicemico abbastanza elevato e allora se siete in regime dimagrante, attenzione a non consumarne in elevate quantità!
Vi lascio con una curiosità: la zucca più grande mai coltivata ha raggiunto il peso record di 1147 kg…più di una tonnellata!

FALL BURGER DI MATTEO

Quando arriva l’autunno, anche la cucina si adatta al clima!
È buona abitudine usare le verdure di stagione, perché contengono proprietà nutritive superiori rispetto a quelle di una verdura maturata al di fuori di tale periodo.
Se le accompagniamo con un appetitoso burger di chianina Amica Natura, il gioco è fatto!
Quindi oggi, via con il un super panino FALL BURGER DI MATTEO!

INGREDIENTI

Burger chianina Amica Natura
Pane
Zucca gigliata
Radicchio
Pancetta croccante
Scamorza
Maionese
Aceto balsamico

PREPARAZIONE

Per prima cosa tagliare la zucca a fettine sottili e grigliarla.
Lavare il radicchio e preparare qualche foglia.

In un piccolo contenitore mettere un paio di cucchiai di maionese e un cucchiaio da caffè di aceto balsamico, mescolare bene, ed ecco la nostra mayo all’aceto balsamico!

Ora cuocere il burger di chianina Amica Natura, ponendolo ancora surgelato su una piastra ben calda.
Cuocere 5 minuti per parte.

A fianco mettere qualche fetta di pancetta per renderla croccante.
Sulla piastra adagiare anche una fetta di scamorza, per un paio di minuti, in modo che si ammorbidisca.

Siamo pronti per fare un mega panino, versione autunnale!

CAPELLI E ALIMENTAZIONE

I capelli sono considerati da molte persone come un elemento di bellezza. Come ci si pettina, il colore che diamo a loro, o che madre natura ci ha dato in dono, sono espressione della propria personalità e, a volte, la spia del momento che si sta vivendo. Bello o brutto che sia.
Per questo è molto importante e gratificante prendersi cura dei propri capelli, per far sì che restituiscano un’immagine di benessere sia fisico che psichico.

Quando però “perdiamo i capelli”, che fastidio!
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ci parla oggi di capelli e alimentazione.

AUTUNNO E RINNOVAMENTO

D’autunno si presenta una perdita di capelli maggiore, che nella maggior parte dei casi è un fenomeno fisiologico, visto che il ciclo di crescita accelera a causa del cambio delle temperatura.
Si assiste al rinnovamento e questo è del tutto normale.
Qualcosa non funziona se questa perdita è eccessiva!

L’alimentazione ha un importante ruolo per la salute dei capelli e uno scorretto regime alimentare abituale o diete dimagranti eccessive e prolungate e squilibrate, provocano carenze di alcuni nutrienti essenziali.

CIBI AMICI DEI CAPELLI

Quali sono i cibi da portare in tavola, per arginare la caduta dei capelli?
In generale è importante garantire un giusto apporto proteico e vitaminico, soprattutto gruppo B e E e C, e di sali minerali, mantenendo un alto livello di idratazione.
Via libera a:
• Frutta e verdura, per il loro apporto vitaminico e di sali minerali che nutrono la fibra del capello. Evviva le banane e l’avocado!
• Carne rossa (magra) e pesce per un giusto apporto di zinco e ferro e per garantire l’apporto di proteine. Ottimi anche i frutti di mare.
• Legumi, come fagioli e lenticchie i quali oltre che proteine forniscono anche loro ferro e zinco.
• Carne bianca e uova. Dato il loro elevato contenuto proteico sostengono la struttura del capello e gli danno forza dall’interno, rendendolo più robusto.
• Frutta secca, che contiene magnesio, potassio, ferro, omega 3 e altre vitamine.
• Semi oleosi
• Olio extravergine d’oliva
• Farine integrali
• Salmone, che apporta tanti omega3, che servono per nutrire i capelli inariditi e sfibrati. Una carenza di questi grassi buoni può deteriorare il cuoio capelluto e favorire la caduta dei capelli.

I CIBI CHE NON AIUTANO

Attenzione alle abitudini alimentari scorrette.
Meglio evitare di assumere troppi insaccati e formaggi grassi. Moderare la quantità di zuccheri.
Se il consumo di frutta e verdure è troppo scarso si ha una drastica riduzione di vitamine e minerali per nutrire i capelli.
Ricordatevi che anche lo stress prolungato e i traumi fisici e psichici influenzano negativamente la salute della nostra chioma.

INVITO MARCA TRAINING PROGRAMME

GIOVEDÌ, 28 OTTOBRE 2021 ore 11.00
MARCA TRAINING PROGRAMME

Si svolgerà a Bologna Fiere il workshop di formazione, organizzato da Marca in collaborazione con IRI, INTL e International Private Label Consult (IPLC): “SALUTE E TRANSIZIONE: carne, prodotti “free from” e prodotti “plant based” per i consumatori flexitariani”.
Un’occasione per esaminare il trend di crescita dei consumatori “flexitariani”, cioè coloro che intendono seguire una dieta equilibrata in termini di varietà, salute e sostenibilità.
Una tendenza significativa in tutta Europa che sta aprendo la strada a un cambio del “paradigma esclusivista” dell’alimentazione, ancora oggi rappresentata da nicchie di mercato.
Varietà e flessibilità costituiscono anche due requisiti della dieta mediterranea, la più celebrata e raccomandata in tutto il mondo, anche dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), per una nutrizione biodiversa a favore della salute e dell’ambiente.

Amica Natura da tempo lavora alla linea Plant Based per garantire al consumatore che ne fa richiesta, prodotti alternativi ai tradizionali.
Renato Bonaglia sarà ospite, per presentare come l’azienda si sta muovendo in questo settore, in termini di innovazione, ricerca e sviluppo e commerciale.

Iscriviti subito cliccando qui!

IL PESCE AZZURRO, PERCHè FA BENE

Tutti i nutrizionisti raccomandano di introdurre nell’alimentazione il pesce.
Ma sapete il perché?
Lo abbiamo chiesto alla dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda!

IL PESCE AZZURRO

Sapete che il pesce viene distinto in due categorie?
Pesce bianco e pesce azzurro, e ciascuna categoria possiede delle caratteristiche peculiari.
Oggi vi parlo del pesce azzurro.
L’aggettivo azzurro si riferisce al colore blu del dorso del pesce ed è una dicitura generica.
Infatti i pesci possono anche avere una livrea verde scuro o leggermente bruna, oppure una colorazione ventrale argentea.
Tutti i pesci azzurri hanno un corpo affusolato, muscoloso ed evoluto per nuotare velocemente e ininterrottamente.
La maggior parte del pesce azzurro, quello destinato ad un consumo frequente, è di piccola o media taglia e si nutre di organismi di origine animale.
Ecco alcune caratteristiche che li contraddistinguono:
• Aroma e sapore molto intenso.
• Assenza di squame
• Buon rapporto qualità /prezzo
• Facile reperibilità nel mar Mediterraneo, quindi è un prodotto ittico sostenibile e che non rischia l’estinzione.
• La pesca utilizza tecniche e metodi a basso costo.

SALUTARE PERCHÉ RICCO DI OMEGA3

Il pesce azzurro è un vero toccasana per il corpo e per la mente.
Secondo alcuni recenti studi, basterebbe consumarlo almeno una volta a settimana per vedere i primi effetti positivi sulla salute.
Ciò è dovuto all’elevato contenuto di omega3, che sono grassi insaturi, cioè grassi buoni.
Gli studiosi hanno riscontrato che il consumo di pesce azzurro protegge gli anziani dalla demenza senile e previene l’ictus, proteggendo vene e arterie.
Per i diabetici è prezioso in quanto previene complicanze cardiovascolari, ma soprattutto è proprio un alleato contro l’insorgenza del diabete di tipo 2.

PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

Il pesce azzurro, oltre alla ricchezza di omega 3, contiene molti sali minerali, come calcio, zinco, selenio, ferro potassio, iodio e fosforo.
Contiene anche vitamine, in particolare vitamina A, vitamina D e vitamine del gruppo B, oltre che proteine.
Una volta i piatti preparati con tali specie di pesce erano spesso considerati “cucina povera”, un termine oramai passato in disuso.

Vediamo se siete bravi… sapete i nomi dei principali pesci azzurri?
E avete delle ricette particolari da suggerire?

MENOPAUSA, IL CAMMINO DELL’ETà

Il 18 ottobre 2021 è stata la Giornata Mondiale della Menopausa, un’occasione in più per parlare della salute delle donne non più giovanissime.
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ce ne parla ampliamente nell’articolo settimanale dedicato al benessere e alla salute.

MENOPAUSA, L’ETÀ CHE AVANZA

Tempo addietro la menopausa era considerata quasi una sorta di menomazione, qualcosa da tener segreto e di cui vergognarsi.
Terminava il periodo fertile e la vita prendeva un’altra direzione, non sempre piacevole, l’entrata ufficiale nella vecchiaia, insomma
Per fortuna oggi questa concezione è cambiata!
La consapevolezza del proprio corpo permette di vivere questo delicato e inevitabile periodo della vita della donna in modo molto sereno e senza grossi problemi.
Sei ancora relativamente giovane, ma non vuoi arrivare impreparata alla menopausa?
Hai superato gli “anta” e senti che qualcosa è cambiato?
Temi le vampate, l’umore nero, i chili in più, i cambiamenti nella vita sessuale della coppia?
Naturalmente il primo passo è parlarne col ginecologo di fiducia per sgomberare il campo dalle paure, dai dubbi e poter vivere questa importante stagione della vita con serenità.
Lo stile di vita e l’alimentazione giocano un ruolo importantissimo!

COME CAMBIANO GLI ORMONI

Tenete presente che il periodo di premenopausa inizia nei 3-7 anni precedenti l’effettiva menopausa.
Il ciclo è ancora presente, ma gli ormoni iniziano a fluttuare cambiando proporzioni fra di loro.
Cala il progesterone, calano gli estrogeni, tendono a prevalere gli androgeni, anche se in modo relativo.
È per questo motivo che bisogna giocare d’anticipo.
Diminuisce la leptina (che dà il senso di sazietà) e cala la serotonina per cui si ha voglia di dolci la sera a scopo compensatorio.

L’ALIMENTAZIONE CORRETTA

Una buona menopausa dipende anche dalla bilancia!
Bisogna mantenere il peso costante e perciò investire in uno stile vita corretto: movimento fisico, controllo del peso e controllo dell’infiammazione.
Cosa si può fare?
• Ridurre gli zuccheri. Attenzione alle bevande dolci. Oltre a favorire i picchi glicemici, contengono sostanze che favoriscono l’osteoporosi.
• Ridurre l’uso del sale. In caso contrario si favorisce la ritenzione idrica, l’innalzamento della pressione arteriosa. Usare più spesso spezie ed erbe aromatiche!
• Attenzione alle diete iperproteiche, favoriscono l’eliminazione del calcio attraverso le urine.
• Ridurre i grassi saturi e favorire l’uso di grassi insaturi, cioè quelli buoni: olio evo, semi oleosi, omega3 e 6, avocado, pesce azzurro. I grassi non vanno eliminati, ma scelti con criterio.
• Usare cibi a base di soia, ma senza esagerare
• Via le sigarette! Fanno male a tutte le età, ma in menopausa ancor di più! Lo sapete che il fumare anticipa anche di due anni la menopausa?
• Abbiate cura del vostro intestino e fate in modo che sia un intestino felice! Con il trascorrere degli anni si riduce la produzione di bile e l’intestino è più stanco e accumula con maggior facilità le tossine che in giovinezza eliminava senza problemi. Si riduce in generale il metabolismo e l’organismo fa fatica ad assimilare gli alimenti e i loro nutrienti. Diminuire la quantità di cibi assunti è una buona regola. Scegliere la qualità e non la quantità!
• Camminare, camminare, camminare! O meglio ancora praticare un’attività fisica adeguata
• Coltivare la vostra mente! Non lasciare nell’inattività il vostro cervello e i vostri sentimenti!

ALLERGIA AL NICHEL, COSA MANGIARE E COSA EVITARE

Avrete senz’altro sentito parlare dell’allergia al NICHEL, forse ne soffrite voi stessi o qualche vostro conoscente.
Lo sapete che è anche legata al cibo?
Scopriamo come con la dottoressa Chiara D’Adda.

ALLERGIA AL NICHEL

È un’allergia estremamente comune e il sesso femminile risulta quello maggiormente colpito, probabilmente per il maggior uso di gioielli, bigiotteria, cosmetici, detergenti ecc…
Tenete presente che il nichel è un metallo pesante altamente resistente all’aria e all’acqua ed è onnipresente sulla superficie terrestre. In bassissime quantità è necessario all’organismo.

Il sintomo principale dell’allergia al nichel è la dermatite da contatto, cioè uno sfogo cutaneo con prurito (ma anche eritema, vescicole, taglietti, secchezza) che compare quando la nostra pelle entra in contatto con un oggetto o cosmetico che contiene tale metallo.
Questo avviene entro le 12- 48 ore dopo il contatto e persiste anche per settimane.

NICHEL E CIBO

Non tutti sanno che il nichel è contenuto anche in svariati alimenti, la cui assunzione può dare sintomi sfumati e lievi come dolore addominale, meteorismo, acidità, oppure più evidenti come nausea, mal di testa, vertigini, difficoltà respiratorie, tosse, dolori vari, rush cutanei, stanchezza, dolori alle articolazioni, mialgie, senso di fatica cronica, rinite, asma.

Un’assunzione eccessiva di nichel è stata messa in correlazione anche con alcune forme tumorali (polmone e prostata), infarto e ictus.
È una allergia da accumulo, cioè i sintomi si manifestano dopo aver accumulato nell’organismo elevate quantità di nichel.
Il cibo è la principale fonte di esposizione al nichel, che è presente in molti costituenti di una normale dieta.

IN QUALI ALIMENTI È CONTENUTO

In linea generale i prodotti vegetali hanno un contenuto superiore rispetto ai prodotti animali.
Contenuto elevato:
• Frutta secca (arachidi, mandorle, noci, nocciole, anacardi), cereali (avena, miglio, segale, grano integrale), cacao e derivati, legumi (soia, lenticchie, fagioli, piselli), tè , lievito in polvere, bibite in lattina
Contenuto medio:
• Asparagi, cipolle, spinaci, pomodori, ortaggi, crostacei, molluschi, uova, patate
Contenuto basso:
• Riso, farro, carne, latticini, ceci, peperoni, barbabietola, cetrioli, melanzane, zucchine, melone, pesca, banana, birra artigianale, tisane, infusi, agrumi.

Questo è solo un minimo riassunto, esistono tabelle più complete da consultare.
Una dieta senza nichel è impossibile da mettere in pratica: perché è impossibile eliminare completamente i cibi contenenti nichel e perché il nichel contenuto nel cibo è difficile da determinare.
Ogni persona poi possiede un limite di tollerabilità personale, superato il quale manifesta dei sintomi.
Ogni caso va valutato singolarmente, perché uno stesso alimento responsabile di sintomi in un individuo spesso non comporta alcun sintomo per un altro.
È importante rivolgersi ad uno specialista e consultare diverse tabelle che possono essere d’aiuto nella gestione della terapia dietetica.

la patata: la storia, le proprietà nutrizionali

Parliamo oggi della patata!
La mangiamo in tutti i modi: fritta, lessa, arrostita, schiacciata, nei dolci, nel pane….
Ma è sempre stato così?
Ne conosciamo le proprietà nutrizionali?
Ce lo spiega la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda, nell’appuntamento settimanale della nostra rubrica Food is Life.

LA STORIA DELLA PATATA

Fu il conquistatore spagnolo Francisco Pizarro, sbarcando a Siviglia nel lontanissimo 1534, a portare dal Perù (dalla zona attorno al lago Titicaca) il primo sacco di patate.
Di facilissima coltivazione, si estesero rapidamente in tutto il vecchio continente.
In realtà all’inizio non furono ben accolte.
Spagna: furono chiamate in senso dispregiativo “sassi commestibili”.
Francia: furono rifiutate, perché si diceva che portavano la peste
Germania: si davano da mangiare solo ai cavalli
Inghilterra: furono addirittura censurate perché non erano citate nella Bibbia.
Dovettero passare circa 200 anni prima che ci si accorgesse della bontà e delle qualità di questo cibo, fino alla Rivoluzione Francese.

La patata è il tubero della pianta Solanum Tuberosum.
Non sono radici, ma ingrossamenti sotterranei dei bulbi.
Il peso e la misura possono variare da pochi grammi a più di un chilo.
Oggi la patata è il vegetale più coltivato al mondo.
Umile, disprezzata ed economica, la patata è fondamentale per i bisogni alimentari del mondo moderno.

PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

È un alimento abbastanza completo, che fornisce carboidrati e proteine, poche, di buona qualità.
Composta da acqua per il 75 %, da carboidrati per circa il 23%, e da proteine per il 2%.
Contiene molti minerali come potassio e sodio, ferro, fosforo, magnesio, zinco, rame, manganese.
Ricca di vit. C, infatti anticamente le patate salvarono dallo scorbuto i navigatori che per lunghi mesi non potevano mangiare verdure e frutta.
L’amido delle patate è il punto di partenza per moltissime sostanze chimiche usate nell’industria alimentare.

VARIETÀ E PREPARAZIONE

Nei mercati si trovano patate con buccia rossa, gialla, viola, marrone e la polpa può essere persino blu oltre che bianca, gialla o rossa.
Vanno conservate fuori dal frigorifero, in un luogo asciutto, a temperatura ambiente, al buio.
Le patate vengono assunte bollite, cotte al forno, arrostite, stufate, schiacciate, saltate, fritte.
Insieme ad altri ingredienti formano zuppe, insalate, tortini e persino dolci.
Sono indicatissime per i disturbi dello stomaco: azione antiacida, consistenza fisica, presenza di sostanze calmanti.

Farma&Co, benvenuta in IFFH

Farma&Co, azienda della famiglia Betti di Castenedolo (BS), specializzata nella produzione di alimenti bakery “gluten free” di qualità, entra a far parte di IFFH.
Dopo Alcass, entrata nella holding a dicembre 2019, un’altra azienda bresciana si aggiunge al gruppo.

“Abbiamo lavorato diversi mesi sull’operazione Farma&co, un target per noi strategico- spiega Renato Bonaglia, Presidente di Alcass e amministratore delegato di IFFH –. L’ampliamento del nostro gruppo con l’ingresso di Farma&Co ci permetterà di rafforzare la divisione “gluten free” e “free from” che, insieme alla divisione Plant based, rappresentano i segmenti più interessanti e ad alta crescita del mercato”
“Che sia un’altra azienda bresciana ad entrare in questo ambizioso progetto, ci rende ulteriormente orgogliosi. Stiamo tutti insieme lavorando intensamente per incrementare il nostro export, ma sentiamo anche la responsabilità e la passione che ci lega alla nostra terra”.

Grazie all’ingresso nella holding IFFH, si amplierà la produzione di alimenti gluten free surgelati, come la pizza, creata grazie all’esclusiva ricetta, ideata e perfezionata nel tempo, divenuta il bestseller.
Farma & Co verrà ad integrarsi con il nuovo stabilimento di produzione di alimenti gluten free di Appetais a Genova e Silvio Betti, oltre che aggiungersi alla compagine societaria di IFFH, rivestirà il ruolo di Responsabile di Gruppo di tutti i prodotti “free from”.

Buon lavoro alla nostra “compaesana”!

Leggi la rassegna stampa:

Giornale di Brescia – Il fondo IFFH rileva anche la Farma&Co di Castenedolo
Bresciaoggi – Farma&Co, il futuro è con Italian Frozen Food
Il Sole 24 Ore – Alimenti senza glutine, il fondo Mandarin conquista la bresciana Farma&Co 
Eco di Bergamo – Dalla farmacia al forno, fondo investe su di lui

Nella fotografia Renato Bonaglia, Presidente di Alcass e amministratore delegato di IFFH, Angela Busi e Silvio Betti di Farma&Co.