🍞 Viva la bruschetta! 🍅

Dopo la settimana di Ferragosto, per molti di voi una settimana di pausa, il ritorno alla routine quotidiana può risultare difficile, soprattutto con questo caldo afoso che ci impedisce di lasciarci alle spalle l’estate. Il tempo e la voglia per cucinare vengono sempre meno: le ore davanti ai fornelli non fanno che peggiorare le temperature insopportabili! Come nutrirsi in modo sano, completo, veloce ma gustoso? La Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci parla oggi di uno dei piatti più conosciuti in Italia, spesso utilizzato come pasto frugale o aperitivo. Avete capito di cosa stiamo parlando?

Questo caldo afoso non sembra proprio avere intenzione di lasciare l’estate. Nonostante alcuni ne siano contenti, la voglia di mettersi in cucina, di fronte ai fornelli, è quasi o pari allo zero!

Cucinare è un’attività che richiede tempo, voglia e sacrifici, soprattutto con le vampate di aria calda che vi travolgono una volta aperto il forno. Meglio optare per soluzioni veloci, pratiche e versatili, ma soprattutto deliziose.

Cosa ne dite di una bella bruschetta?

ORIGINI

La bruschetta è un piatto rustico nato da una necessità contadina di conservare il pane.

Il suo nome deriva dal termine laziale-abruzzese “pane bruscato”, cioè pane abbrustolito, ma oggi ogni regione italiana ha una propria denominazione.

Da sempre pasto frugale, le bruschette risolvono qualsiasi urgenza con gusto. Sono la soluzione alimentare perfetta per una fuga in montagna o in barca, per una merenda o un pasto completo.

È leggera ma gustosa, facile da preparare e da mangiare, ma soprattutto ecologica! Dona una seconda vita al pane raffermo e a quegli ingredienti dimenticati nel frigorifero.

Inoltre, impossibile trovare qualcuno che non riesca a godersi una buona bruschetta!

LA BRUSCHETTA PERFETTA

Ecco alcune regole per ottenere una bruschetta a regola d’arte. Iniziamo dagli ingredienti base, che non possono mai mancare e che accomunano tutte le bruschette:

  • Il pane.
    • Deve essere vecchio almeno di due giorni, meglio un pane forte di rimacina.
    • La fetta deve avere un’altezza minima di 1.5cm (non usate il righello!).
  • L’olio: deve essere olio EVO buonissimo, il meglio che avete in casa o che potete trovare sul mercato.

Per quanto riguarda il rito della preparazione, esistono alcuni passaggi fondamentali per un risultato perfetto:

  1.  Passare le fette di pane raffermo in acqua leggermente salata.
  2.  Su un vassoio, preparare un mix di origano, capperi tritati, acciughine, foglie di basilico e olio EVO. Quindi pestare tutti gli ingredienti fino a creare una sorta di salsina.
  3.  Passare le fette di pane sul composto ottenuto – da una parte sola.
  4.  Preparare una padella antiaderente con un foglio di carta forno oppure una griglia con la carbonella. Una volta che la padella/griglia sarà calda, tostare il pane senza farlo bruciare. Quando sarà ben dorato, le bruschette sono pronte per essere condite.

Il condimento è la parte più versatile e personalizzabile che esista.

Potete passare dalla classica con pomodoro e origano, aggiungere mozzarella o stracciatella con pomodori secchi, al pesto, gorgonzola e noci… insomma, i condimenti non hanno limite!

E voi come le preparate?
Qual è il vostro condimento preferito?

Fatecelo sapere all’indirizzo info@amicanatura.it!
Pubblicheremo la tua ricetta sui nostri social.

Dieta anticellulite? 🍊

Oggi la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci insegna a combattere contro uno dei nemici principali della popolazione femminile: la cellulite. In alto scudi e spade. Siete pronte a scoprire una strategia per sconfiggere uno degli inestetismi più temuti?

Il suo nome scientifico è quasi impronunciabile: pannicolopatia edemato fibro sclerotica. Il suo aspetto ha il tipo aspetto della scorza di un agrume. La sua presenza non è affatto gradita.

Avete capito di cosa stiamo parlando?

Oltre il 70% delle donne lamenta di avere cellulite, cuscinetti, cute a buccia d’arancia, pelle fredda e pallida a livello di fianchi, gambe e caviglie.

RIMEDI CONTRO LA CELLULITE

Per poterla gestire, è fondamentale iniziare a combattere la cellulite il più precocemente possibile, prima che inizi ad espandersi e solcarsi maggiormente nella vostra pelle.

Ecco alcuni accorgimenti:

  1. Attività fisica quotidiana
  2. Massaggi linfodrenanti eseguiti da professionisti esperti.
  3. Correzione della postura.
  4. Smettere di fumare.
  5. Evitare indumenti eccessivamente attillati – specialmente i jeans molto stretti.
  6. Limitare l’uso di tacchi altissimi.
  7. Ridurre lo stress (più facile a dirsi che a farsi!).
  8. Ridurre il più possibile l’utilizzo di sale in cucina; meglio sostituirlo con spezie.
  9. Usare buone creme per il corpo.
  10. Bere almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno, optando per quelle con PH alcalino e basso residuo fisso.
  11. Assumere integratori naturali drenanti sotto forma di capsule o tisane, prestando sempre attenzione agli allergeni presenti.
  12. Impostare una sana alimentazione.

DIETA ANTICELLULITE

Uno stile di vita sano basato su attività fisica giornaliera e alimentazione bilanciata aiuta sicuramente a combattere gli inestetismi della cellulite. Tuttavia, esistono alcuni alimenti più potenti di altri nel controllarla.

  • Alimenti ricchi di sali minerali e vitamine, soprattutto vit. C e bioflavonoidi. Questi oltre a regolare la permeabilità, la resistenza e l’elasticità dei vasi capillari, svolgono un’importante azione antiossidante (contro l’invecchiamento cellulare). Via libera a broccoli, peperoni, lattuga, cavoli, carote, agrumi, ribes, lamponi, mirtilli, kiwi, ananas e tè verde.
  • Frutta e verdura in generale non dovrebbero mai mancare dalla nostra dieta. Fonte di fibre, soprattutto quelle solubili (non digeribili dall’organismo), favoriscono il senso di sazietà e aiutano la regolarità intestinale. Contengono naturalmente vitamine, acqua e potassio.
    Frutta e verdura anticellulite per eccellenza:

    • Pomodori, zucchine, cetrioli, finocchi; fragole, anguria e melone. Stimolano la diuresi contrastando la ritenzione idrica.
    • Cavoli, finocchi, spinaci, cipolle; banane, ciliegie, prugne, albicocche e ananas. Fonte di potassio che contrasta l’azione del sodio, principale responsabile della ritenzione idrica.
  • Alimenti ad alto contenuto di aminoacidi essenziali, come carni magre, pesce, uova e legumi. Questi sono necessari per lo sviluppo della massa muscolare che, quando è tonica, permette una migliore circolazione di sangue e ninfa.
  • Utilizzare grassi buoni, come oli vegetali e biologici, ottenuti da spremitura a freddo e consumati preferibilmente a crudo. Questi svolgono un ruolo importante nella costituzione delle membrane cellulari e nella prevenzione dell’invecchiamento cellulare.
  • Alimenti ricchi di zuccheri complessi, integrali e privi di grassi aggiunti – come riso, kamut, orzo, farro e grano. Saziano e aiutano a limitare il desiderio di zuccheri semplici.
  • Bere centrifugati di frutti rossi e di frutti di bosco, soprattutto i mirtilli.

Con questi accorgimenti l’aspetto della vostra pelle migliorerà sicuramente. Ma non disperate se avete un po’ di cellulite: l’importante è avere una pelle sana e idratata, così da risultare anche più tonica!

 

💧 Acqua, simbolo di vita 💧

L’acqua è uno degli elementi fondamentali di tutti gli organismi viventi sul pianeta terra e del suolo terrestre stesso. Ma che cos’è? Di cosa è fatta? Come possiamo integrarla? Si reintegra da sola dopo una situazione di stress? Perché viene sete?
Se siete curiosi non perdetevi il nuovo contributo della Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda che ha per protagonista proprio le risposte alle numerose domande che vi ponete quotidianamente su questo componente così prezioso. 

Questo tempo sembra essere impazzito! I brutti temporali estivi che stanno colpendo il nostro paese si alternano a momenti di caldo e afa quasi insostenibile.
Come possiamo sostenere il corpo per fargli affrontare questi sbalzi improvvisi?

L’idratazione è fondamentale per l’organismo umano. Idratarsi correttamente gli permette di mantenersi in equilibrio fornendo i giusti strumenti per superare l’estate.

COS’È L’ACQUA

Partiamo dalla definizione scientifica.

L’acqua è un composto chimico di formula molecolare H20, in cui due atomi di idrogeno sono legati all’atomo di ossigeno con legame covalente polare. È un sistema bifase, costituito da un liquido incolore e insapore, e da un vapore incolore in condizioni di temperatura e pressione normali.

Ma soprattutto, è VITA!

È proprio dall’acqua che ha avuto origine la vita sul nostro pianeta ed è rimasta una delle componenti fondamentali degli ecosistemi e di tutte forme di vita finora conosciute, uomo compreso.

Oggi per l’uomo sarebbe impossibile vivere senza. È il vigile del fuoco delle infiammazioni ed è fondamentale per uso civile, agricolo e industriale.

Fin dal principio l’uomo ha riconosciuto l’importanza di questo composto, sia a livello fisico, identificandola come uno dei principali elementi costitutivi dell’universo, che astratto, attribuendole un profondo valore simbolico nelle principali religioni.

ACQUA IN NUMERI

L’acqua ricopre il 70,8% della superficie terrestre. Rappresenta il 55-60% del peso corporeo di un umano in età adulta e ben il 75-80% di un neonato.

Nel nostro organismo possiamo trovare:

  • Acqua intracellulare, contenuta all’interno delle cellule.
  • Acqua extracellulare, all’esterno delle cellule come linfa, plasma, liquido interstiziale e liquido spinale.

Il 75% dei muscoli e degli organi interni circa e il 10% del tessuto adiposo sono costituiti da acqua. Lo stesso scheletro ne è costituito per oltre il 30 %.

Il 66% del totale dell’acqua presente nel nostro corpo è localizzato all’interno delle cellule e ne determina il volume e il turgore. Il 6-7% è presente nel plasma, il 2% nella linfa e il 23- 25% è extracellulare, localizzata negli spazi esistenti tra le cellule.

L’acqua non resta immobile ma viene continuamente rinnovata tramite il circolo di perdita e recupero. Il nostro corpo la perde continuamente attraverso urine, feci, sudorazione, lacrime e perfino respirazione!

Per reintegrare correttamente queste perdite, bisognerebbe assumere acqua tramite bevande (800-2000ml al giorno) e alimentazione (500-900ml al giorno).

BEVIAMO MANGIANDO

È vero che si sopravvive solamente pochi giorni senza bere, ma moltissimi alimenti di cui ci nutriamo quotidianamente sono costituiti da una notevole percentuale acquosa.

  • Frutta e verdura. Fatte per il 90% di acqua, contengono anche potassio, vitamine e sali minerali. Con percentuale maggiore: fragole, anguria, pesche, melanzane, zucchine, cetrioli, pomodori e lattuga.
  • Carne, pesce, uova, formaggi freschi, costituiti per circa il 60-65% da acqua.
  • Biscotti, grissini, fette biscottate, frutta secca ne contengono meno del 10%.

Sono pochissimi gli alimenti che contengono una quantità d’acqua vicino o pari allo zero, come olio e zucchero.

Inoltre, il nostro organismo è in grado di produrla mediante i processi di ossidazione di carboidrati e grassi, e la degradazione delle proteine, ottenendo circa 300ml di acqua metabolica al giorno.

PERCHÉ ARRIVA LA SETE?

Il centro della sete si trova nel cervello.

Attraverso un meccanismo molto complesso ed estremamente sensibile, raccoglie e elabora diversi segnali provenienti da vari tipi di recettori, localizzati in su tutta la superficie del corpo.

Quando i recettori segnalano una disidratazione delle cellule nervose, il cervello invia il bisogno di bere.

Altri fattori determinanti sono la secchezza della bocca e la diminuzione del volume del sangue.

La distensione dello stomaco, invece, provoca un minor desiderio di bere.

Bambini e anziani hanno minor desiderio di bere ed è per questo che, soprattutto quando fa molto caldo, bisogna regolare l’apporto di acqua, quasi ad orari e quantitativi fissi.

Allora, vista l’importanza per il nostro organismo, riusciamo a bere almeno 6-8 bicchieri di acqua al giorno?

Non temete, è più semplice di quel che sembra. Iniziate portandovi una bottiglia di minerale ovunque andiate. Se proprio non riuscite, provate alcune app da scaricare sul telefono: terranno conto di quanto bevete in un giorno e notificheranno nel momento in cui dovete bere.

E voi riuscite a bere almeno 1,5 L di acqua al giorno?

 

🍉 COCOMERO: Re dell’estate 🍉

L’estate è allegra e giocosa anche grazie a frutta e verdura che la colorano. Oggi la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci parla dell’anguria (o cocomero, dipende da quale parte dell’Italia venite!), dei suoi innumerevoli benefici e utilizzi, passando per le indesiderate controindicazioni che, purtroppo, sono sempre presenti. 

Chiudete gli occhi e pensate all’estate. Sicuramente vi verrà in mente la spiaggia, il mare, il sole… il caldo! E qualcosa per placare la sete e rinfrescarsi.
Avete capito di cosa parleremo oggi?
Del cocomero ovviamente!

Un frutto dalla forma particolare, entrato nella cultura popolare come simbolo di un’estate allegra e spensierata, anche un po’ vintage.
Scopriamolo insieme.

UN COCOMERO DI BENEFICI

L’anguria (denominazione del frutto in diverse parti d’Italia) è il frutto del cocomero, citrullus lanatus, una pianta erbacea rampicante appartenente alla famiglia delle cucurbitacee.
Ogni pianta produce da tre a cinque frutti, con un peso che varia dai 3kg ai 10kg l’uno!

Ma perché questo strano frutto ovale è così amato?

Il cocomero è estremamente rinfrescante.
La sua polpa, dolce e profumata, riempie la bocca del suo succo donando una piacevole sensazione ristoratrice istantanea.

E’ idratante, dissetante, rimineralizzante, alcalinizzante, diuretico e lassativo.

Il suo consumo apporta svariati benefici all’organismo umano, tra cui:

  • Rinforzo del sistema immunitario;
  • Proprietà antinfiammatorie;
  • Depurazione dell’organismo;
  • Miglioramento dell’aspetto di pelle e capelli;
  • Aiuto nel funzionamento del sistema circolatorio;
  • Contributo alla solidità delle ossa.

VALORI NUTRIZIONALI DEL COCOMERO

Il caldo afoso e umido di queste ultime settimane – e delle prossime! – può causare stanchezza e spossatezza. Tramite la sudorazione perdiamo infatti molti sali minerali.

L’anguria ha un elevato contenuto di potassio, magnesio, ferro, fosforo, calcio e zinco, per un ottimo reintegro dei sali minerali persi.

Ma vediamo i principali nutrienti di questo prezioso frutto:

  1. Carotenoidi: pigmenti vegetali in grado di combattere l’azione dei radicali liberi e il conseguente invecchiamento della pelle. Il principale è il licopene, un antiossidante, che dona la tipica colorazione rossa alla polpa. Pensate che contiene più licopene del pomodoro!
  2. Vitamine, soprattutto A, C, B1 e B6.
  3. Citrullina, un aminoacido che assicura l’equilibrio della pressione e mantiene elastiche le pareti arteriose. La sua assunzione sarebbe quindi in grado di prevenire l’ipertensione e le malattie cardiache.
  4. Tantissima acqua (95%) e poche calorie (30kcal per 100g)!.

Alcuni studi sostengo che il consumo di una fetta di anguria al giorno sarebbe in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.

Un frutto perfetto! O quasi…

CONTROINDICAZIONI

Un consumo eccessivo può portare a gastriti e coliti. Coloro che hanno una digestione più lenta, potrebbero trovare il frutto difficile da digerire.

A causa dell’elevato indice glicemico, il frutto deve essere consumato con molta attenzione da persone che soffrono di diabete.

L’anguria è inoltre in grado di amplificare gli effetti di alcune reazioni allergiche. Contiene salicilati naturali quindi prestate attenzione se siete allergici all’aspirina. Attenzione anche se siete allergici a graminacee e polline in quanto l’anguria attiva l’istamina che potrebbe dare reazioni allergiche crociate.

TRUCCHI DA COCOMERO

Anche voi bussate in attesa di una risposta da parte dell’anguria?
Purtroppo non ci potrà mai rispondere dicendoci se è dolce, annacquata, acerba o troppo matura.

Provate invece a osservarla attentamente. La buccia deve essere opaca e scura, le striature ben allineate e delineate, mentre il picciolo è meglio se arricciato e tendente al secco.
Quella macchia gialla che spesso si vede alla base del frutto non indica un’anguria andata a male, ma il punto di appoggio sul terreno durante la fase di maturazione. Più il colore è di un bel giallo crema, maggiore sarà la garanzia di dolcezza e di intensità di sapore.

E se vi ritrovate con angurie da 10kg, difficili da consumare tutte in una volta e da conservare?

Provate a frullare quello che avanza e a congelarlo. Otterrete così un magnifico sorbetto super dissetante!

 

Estate: inizio di una relazione con magnesio e potassio ❤

L’estate è iniziata e il caldo inizia a farsi sentire. Vi capita di svegliarvi stanchi e di provare una sensazione di spossatezza per tutto il giorno? Faticate a concentrarvi sul lavoro o sulle vostre mansioni quotidiane? Vi sentite più irritabili, ansiosi e soffrite spesso di mal di testa? Potrebbero essere tutti segnali di una carenza di magnesio che spesso vengono tamponati con l’assunzione di integratori specifici. Oggi la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda fa luce sulla questione magnesio, sulla sua natura e sugli alimenti che naturalmente lo contengono. Il fabbisogno giornaliero di questo elemento può infatti essere soddisfatto con una varia e corretta alimentazione: vediamo come

Verdure a foglia verde, frutta secca, legumi, cereali integrali e cacao amaro.
No, non è la caccia all’intruso ma al componente segreto che accomuna tutti questi alimenti: il magnesio.

Con l’inizio delle calde e afose giornate estive, la TV, le farmacie, i supermercati, tutto si riempie di integratori a base di magnesio e potassio.

Ma vi siete mai chiesti cosa sia esattamente e perché è così importante?

COS’E’ IL MAGNESIO

Il magnesio è un elemento chimico appartenente ai metalli. Nella tavola periodica degli elementi lo troviamo con la sigla Mg, numero atomico 12.

È l’undicesimo elemento più importante per il nostro organismo, essenziale per cellule e tessuti.

Il corpo umano ne contiene oltre 20 grammi, di cui una quota si trova nei liquidi intracellulare e nel plasma.

Combinato con calcio e fosforo, diventa un costituente essenziale del tessuto osseo, l’idrossiapatite.

FUNZIONI SULL’ORGANISMO

Il magnesio svolge svariate azioni fondamentali, contribuendo a:

  • trasmissione di impulsi muscolari e nervosi
  • produzione di energia del glucosio
  • metabolismo di grassi e insulina
  • sintesi delle proteine.

Inoltre agisce contro ansia, stress, dolori e tensioni muscolari, emicrania, stanchezza e stitichezza.

La sua carenza può contribuire all’insorgenza di una vasta gamma di disturbi, da quelli cardiaci a quelli vascolari o respiratori.
Quando il fabbisogno non viene soddisfatto con l’alimentazione, è quindi importante integrarlo con nutraceutici specifici.

ALIMENTI RICCHI DI MAGNESIO

Un’alimentazione ricca, varia ed equilibrata aiuta certamente a sopperire al fabbisogno giornaliero di magnesio.

Quali sono gli alimenti più ricchi di questo nutriente?

Ecco una lista dei principali:

  • verdura a foglia verde, come spinaci, bietole e carciofi 
  • alcuni frutti come banana, avocado, datteri e fichi 
  • frutta secca come mandorle, arachidi, pistacchi, anacardi e noci 
  • legumi, come piselli e fagioli 
  • cereali integrali e farine integrali, come crusca e avena 
  • cacao amaro 
  • aneto (erba aromatiche)
  • germogli di soia
  • semi di zucca

Anche l’acqua minerale può essere ricca in magnesio: basta leggere attentamente l’etichetta e controllarne la composizione.

Uova: sì o no?

Uova sì, uova no? Un dilemma che affligge tantissimi consumatori al giorno d’oggi. Il consumo di uova è stato demonizzato per anni senza motivi scientifici fondati. Sono state e vengono tutt’oggi associate troppo spesso a un contenuto eccessivo di colesterolo. Ma sapevate che, principalmente, è l’organismo umano stesso a produrre la maggiore quantità di colesterolo ematico? Scoprite tutte le caratteristiche di questo prodigioso alimento insieme alla nostra Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda.

Rucola, lattughino, pomodorini ciliegino, julienne di carote e zucchine… Cosa rende un’insalatona estiva perfetta?
Le uova!

Per anni sono state demonizzate, inserite in quella branca di alimenti destinati a un consumo molto limitato. Questo a causa del contenuto di grassi saturi e colesterolo, nutrienti troppo spesso associati a problemi cardiovascolari.

Numerosi studi sulla nutrizione hanno rilevato come l’assunzione di grassi saturi non sia collegata in modo significativo a questo tipo di patologie. Inoltre, si è scoperto che la quasi totalità del colesterolo ematico deriva da sintesi a livello del fegato, non dall’assunzione tramite l’alimentazione.

Oggi le uova sono viste come alimento che dona benessere e salute (sempre escludendo possibili allergie manifeste!).

Quindi via libera al loro consumo, fonte di proteine, vitamine e numerosi nutrienti.

VALORI NUTRIZIONALI

Le uova contengono acido stearico, un grasso saturo che viene convertito in monoinsaturo dal fegato con effetti positivi nella prevenzione di patologie cardiovascolari.

Il tuorlo in particolare è ricco di proteine, vitamine e micronutrienti alleati del benessere dell’organismo:

1) vitamina D, vitamina E, K, A, B6, B12

2) antiossidanti

3) colina, precursore dell’acetilcolina, (neurotrasmettitore) e modulatore del metabolismo lipidico.

L’albume è principalmente un composto di acqua e proteine; contiene pochi nutrienti in piccole quantità.

Grazie alla combinazione albume e tuorlo, il contenuto proteico di questo alimento prodigioso è il più alto a valore biologico. Forniscono tutti gli aminoacidi necessari al corpo umano in quantità estremamente simili a quelle richieste.

UOVA IN CUCINA

Le uova non dovrebbero mai mancare nella dieta di ciascuno di noi.

È importante verificarne l’origine controllata, prediligendo quelle biologiche provenienti da galline allevate a terra. Il codice riportato su ogni singolo uovo in commercio indica la tracciabilità del prodotto, riportando informazioni relative all’origine e all’allevamento.

Come ogni alimento, sano o meno che sia, non bisogna eccedere nel consumo per trarne correttamente tutti i benefici.

Sono un alimento estremamente versatile, protagonista e co protagonista di numerose ricette in tutto il mondo. Non resta che cucinarle secondo i gusti personali!

Meglio evitare frittura o preparazioni che richiedono l’utilizzo di olio o burro in cottura. Meglio utilizzare una buona padella antiaderente per cucinare le famose uova strapazzate o all’occhio di bue. Attenzione a non esagerare anche con i condimenti, specialmente per la preparazione di uova sode, alla coque, in camicia o al forno.

Abbinate ad altri alimenti, rendono il pasto sano e completo a tutti gli effetti.

E voi quante uova mangiate?

Dieci, cento, mille caffè

Dopo aver visto insieme i valori nutrizionali e gli effetti sull’organismo umano del caffè, in questo nuovo incontro scoprirete alcune delle numerose varianti  più consumate in Italia di questa bevanda tanto preziosa.

Espresso, lungo, macchiato, bollente o freddo.
Ma ancora, Arabica, Robusta, Ginseng, Orzo, Cicoria e così via.

Esistono moltissime varietà di caffè in Italia e nel mondo che comprendono sia il chicco o la radice da cui viene recuperato l’estratto che il formato con cui viene consumato.

Ecco alcuni dei caffè alternativi più consumati non solo nei bar o ristoranti, ma anche nell’ambiente domestico.

CAFFE’ D’ORZO

La sua origine risale alla seconda guerra mondiale. Il costo dei chicchi di caffè tradizionali erano talmente elevati da rendere il prodotto elitario e di difficile reperibilità. Viene quindi creato un surrogato più economico e facile da produrre.

Nonostante nel corso degli anni il consumo di caffè d’orzo si è sempre più ridotto in Europa, in Italia è ancora molto diffuso.

Si tratta di una bevanda totalmente priva di caffeina, ottenuta da un’infusione di orzo tostato e macinato. Può essere preparato con la moka o con le classiche macchinette da espresso.

L’assenza di caffeina viene bilanciata dalle proprietà antinfiammatorie, antisettiche e antiossidanti. Favorisce il controllo di glucosio nel sangue e ha un effetto benefico sulle funzioni intestinali.
Contiene inoltre ferro.

CAFFE DI CICORIA

Una bevanda ottenuta dalla radice di cicoria che le dona un gusto molto amaro. Questa viene raccolta in autunno, quindi ripulita dalla terra, fatta essiccare, tostare e alla fine polverizzare.

Anche il caffè di cicoria è naturalmente privo di caffeina, ma è ricco di polifenoli, inulina, vitamine C, P, K, calcio, ferro, magnesio e fosforo.

Viene spesso consumato come digestivo e depurativo grazie al suo elevato contenuto di inulina che permette di nutrire e migliorare la flora batterica.

Infine, ha effetti antiossidanti, antidiabetici e lassativi.

Tuttavia il suo consumo è sconsigliato in gravidanza perché può stimolare le contrazioni uterine.

CAFFE’ AL GINSENG

Bevanda di origine asiatica che si è diffusa in Italia nei primi anni duemila, primo paese occidentale a farne uso in modo significativo.

Dalle radici del Ginseng viene ricavata una droga tradizionalmente utilizzata nella medicina cinese come tonico energizzante, utile per contrastare stress e affaticamento.

Proprio per queste sue caratteristiche ricostituenti, il suo consumo è da evitare in casi di ipertensione, ipertiroidismo, insonnia, stati di ansia, irritabilità e agitazione psicomotoria. E attenzione se si assumono antidepressivi, ansiolitici o anticoagulanti orali.

E voi, quale caffè bevete?

Caffè Mon Amour

Come faremmo a combattere quella fastidiosa sensazione di stanchezza senza il caffè mattutino? I prossimi due appuntamenti insieme alla Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda sono dedicati alla scoperta del caffè, partendo dalle sue origini fino alle tipologie più diffuse e bizzarre. La giornata odierna è dedicata alle origini e alle proprietà dei chicchi di caffè e delle loro sostanze nutritive. 

“Per prima cosa Dio creò il caffè, altrimenti non ce l’avrebbe fatta a fare tutto il resto…”

Frase ironica che forse si avvicina un po’ troppo alla reale sensazione provata ogni mattina della settimana lavorativa. Appena suona la sveglia, chi non desidera una bollente tazza di caffè energizzante?

Scopriamo qualcosa di più su questa droga così diffusa – se, per droga, intendiamo una pianta o parte di essa utilizzata direttamente, allo stato fresco o essiccato, per estrarne i principi attivi a scopo terapeutico.

ORIGINI

Il caffè è una bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di alcuni piccoli alberi tropicali appartenenti al genere Coffea, famiglia delle Rubiacee.

Fino al XIX secolo non era certo quale fosse il luogo d’origine della pianta del caffè; si ipotizzavano Etiopia, Persia, Turchia e Yemen.

Ma fu Pellegrino Artusi a sostenere che il miglior caffè conosciuto fosse quello di Mokha, città dello Yemen. Da allora è stato proprio lo Yemen a essere identificato come paese d’origine di questa bevanda ormai bevuta e apprezzata in tutto il mondo.

Secondo la leggenda più conosciuta e simpatica riguardo le origini del caffè, un pastore etiope, Kaldi, vide le sue capre cibarsi di strane bacche durante il pascolo. La stessa notte, anziché dormire, le caprette vagabondarono tutta la notte con un’energia e una vivacità mai vista fino ad allora.

A seguito di questa reazione, Kaldi decise di provare a raccogliere quelle bacche, abbrustolirle, macinarle e ricavarne una infusione. Ed ecco una delle presunte origini della prima tazza di caffè!

I POTERI DEL CAFFE’

La caffeina è un alcaloide che esercita una funzione nervina sul sistema nervoso; si tratta di una psicotropa, cioè una sostanza con effetti sulle funzioni psichiche.

Nello specifico, la caffeina ha il potere di migliorare il livello di attenzione, stimolare la veglia e migliorare la reattività muscolare.

Agisce anche sul sistema cardio-circolatorio come vasodilatatore e acceleratore del battito cardiaco. A livello cerebrale ha una funzione vasocostrittrice, utile per combattere alcuni tipo di emicrania.

Il caffè contiene inoltre metilxantina, una sostanza che sembra influire sul metabolismo dei lipidi, incrementando il rilascio di acidi grassi da parte delle cellule adipose.

Per questo motivo molti prodotti dimagranti, come integratori o creme per corpo, contengono elevate dosi di caffeina che non agiscono solamente a livello locale, ma anche sistemico. Bisogna prestare attenzione a non esagerare con tali prodotti poiché potrebbero causare nervosismo e tachicardie.

Il caffè ha pure una spiccata funzione diuretica!

LE TIPOLOGIE

Esistono numerose tipologie di caffè, dalle più comuni alle più pregiate e meno diffuse, alle note aromatiche e dolci a quelle acide.

Si contano oltre 60 specie di piante di caffè diffuse nel mondo, dall’arabico all’excelsa, alla robusta, alla liberica e via dicendo, con aromi e sapori distintivi.

Anche se non siete amanti del caffè, è quasi impossibile non condividerne una tazzina in compagnia. È diventato, infatti, un appuntamento quotidiano per milioni di persone al mondo!

Sapete quante varianti di caffè esistono oltre a quelle tradizionalmente consumate dai più?

Non perdetevi il prossimo appuntamento per scoprirle tutte!

 

Superfood: i mirtilli

L’ultimo appuntamento sui Superfood è dedicato alla scoperta di piccoli frutti blu/violacei, dal gusto fresco, dolce ed estremamente gradevole. Viene utilizzato per molte preparazioni gastronomiche, liquorose ed erboristiche, oltre a essere presente come additivo benefico in numerosi farmaci. La Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda presenta oggi l’ultimo superfood della nostra rubrica: il mirtillo. 

Piccoli frutti blu, freschi, dolci e ormai molto presenti sulle tavole degli italiani.
Avete capito qual è il superfood di questo ultimo appuntamento? I mirtilli naturalmente!

Mirtillo è il nome comune dato alla bacca di colore blu della pianta del genere Vaccinium, pianta inclusa nella categoria dei frutti di bosco. E’ un arbusto da frutto appartenente alla famiglia delle Ericaceae. La bacca viene principalmente consumata in cucina, al naturale o in preparati gastronomici e liquorosi, mentre le foglie soprattutto per ricavare prodotti di erboristeria.

Attualmente, in Europa, il più diffuso è il mirtillo nero.

NUTRIENTI E PROPRIETA’

I mirtilli sono gemme ricchissime di proprietà confermate come benefiche per l’organismo umano.

Contengono costituenti chimici come tannini, pectine, acidi malico e citrico, antocianosidi, flavonoidi, derivati dall’acido caffeico e iridoidi.

L’assunzione di questi piccolo frutto apporta numerose proprietà, tra cui:

  • Antisettiche e antinfiammatoria. Estratti a livello erboristico vengono utlizzati per trattare lievi infiammazioni del cavo orofaringeo.
  • Ipoglicemizzanti, migliorando la sensibilità verso l’insulina.
  • Ipolipidemizzanti, riducendo i livelli di lipoproteine a bassa intensità.
  • Antiossidanti che proteggono la mucosa gastrica da stimoli infiammatori o irritativi.
  • Antiaggreganti piastriniche
  • Vasoprotettrici, migliorando i livelli di pressione sanguigna
  • Antivirali
  • Astringenti, da utilizzare nelle forme di diarrea lieve.
  • Protettive sugli occhi e sulla vista. Sembra infatti che siano in grado di migliorare la visione notturna e i casi di cataratta o retinopatia diabetica.

Il consumo di questo superfood promuove inoltre un’azione protettiva a livello dell’endotelio di vasi arteriosi e capillari contro i danni provocati dal fumo, dal diabete o dall’ipertensione.

Ed è proprio grazie a questa lunga lista di benefici che i mirtilli e i loro estratti sono presenti in numerosi prodotti farmaceutici.

CONTROINDICAZIONI

È consigliabile non superare un consumo di 90g di mirtilli al giorno.

Evitare un consumo eccessivo se si stanno assumendo farmaci anticoagulanti o se si soffre di carenza di ferro.

Superfood: Il Kefir

In questo quinto appuntamento, la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda presenta uno dei prodotti più diffusi dell’ultimo periodo: il kefir. Il Kefir è un prodotto alimentare particolare e curioso, sia per il suo gusto che per le sue proprietà organolettiche e la trasformazione che subiscono nel tempo. Scopriamo insieme le caratteristiche che hanno reso questo derivato del latte così diffuso. 

Nuovo appuntamento, nuovo superfood.
Il kefir viene sempre più consumato sia per il suo gusto piacevole che per le numerose proprietà che gli vengono attribuite.

LE ORIGINI

Prodotto tipico delle regioni del Caucaso, il nome deriva dal turco e significa appunto benessere o delizia.

La sua diffusione risale a migliaia di anni fa. Secondo una leggenda, Maometto donò i primi grani di kefir ai montanari del Caucaso che lo nominarono “il miglio del profeta”.

LE CARATTERISTICHE

Il kefir fa parte dei “latti fermentati”. Si tratta infatti di latte di mucca, di pecora o di capra, addizionato con lattobacilli bulgarici, streptococchi termophili, lieviti e batteri (si contano fino a 15 specie batteriche!), elementi che provocano una fermentazione sia lattea che alcolica.

È un alimento particolare e dinamico. Dopo un giorno dall’apertura, il suo sapore è dolce e la sua consistenza cremosa; dopo 2/3 giorni, il gusto inizia a diventare acido, spumeggiante e leggermente alcolico (1 grado circa).

È possibile preparare il kefir a casa, anche se l’acquisto nei supermercati è molto più comodo.

LE PROPRIETA’

Il kefir garantisce un apporto ottimale di fermenti lattici (probiotici), calcio, magnesio, zinco e fosforo.

Ricco di vitamine del gruppo B (B9 e B12) e di vitamina K, migliora la funzionalità epatica, biliare e intestinale.

Contiene molti aminoacidi, come il triptofano, precursore della serotonina e neurotrasmettitore della felicità.

Riassumendo, il kefir:

  • riequilibra il microbiota intestinale
  • contribuisce a promuovere la formazione di anticorpi
  • può essere consumato dalle persone intolleranti al lattosio. Il kefiran, cibandosene, ne riduce infatti di molto il contenuto.

Come si assume il kefir?
È consigliabile assumerlo lontano dai pasti principali, come se fosse uno yogurt ma molto più digeribile.

CONTROINDICAZIONI

Attenzione a chi è intollerante ai lieviti e alle proteine del latte.

Va inserito gradualmente nell’alimentazione. Inizialmente infatti si potrebbero avere fastidi come gonfiore, dolore addominale e stipsi.

La preparazione casalinga è molto semplice: aggiungere i grani di kefir al latte a temperatura ambiente e mescolare per far amalgamare bene. Lasciar fermentare per almeno 24 ore a 20 gradi circa in un barattolo di vetro non chiuso ermeticamente o in un contenitore coperto da stagnola. Finire la fermentazione in frigorifero per 1 o 2 ore prima del consumo.

Una volta pronto il kefir si conserva in frigorifero per oltre una settimana.

Non resta che provare!
Potrebbe diventare una sana abitudine.