LA VITAMINA D E LA SUA AZIONE PROTETTIVA
Sull’argomento Coronavirus si leggono quotidianamente molte notizie.
Attenzione, perché alcune hanno un fondo di verità accertato e confermato, ma altre sono soltanto fake news.
Abbiamo chiesto alla dottoressa Chiara D’Adda di fare chiarezza circa le notizie che circolano sul beneficio della vitamina D.
LA VITAMINA D E LA SUA AZIONE PROTETTIVA
L’azione protettiva della vitamina D è data dal fatto che favorisce l’azione dell’interferone di tipo 1, uno dei più potenti mediatori della risposta antivirale dell’organismo.
Uno studio recente ha coinvolto un numero elevato di individui testati per verificare il rapporto tra l’infezione da Sars-CoV-2 e deficit di vitamina D.
Ebbene è emerso un doppio rischio di risultare positivi al virus per coloro che avevano una carenza di vitamina D nel sangue (una concentrazione plasmatica inferiore a 20 nanogrammi per millilitro) rispetto a chi aveva concentrazione elevata di questa vitamina.
La scoperta della vitamina D risale al 1919, quando ci si accorse che le condizioni dei bambini ammalati di rachitismo miglioravano notevolmente se i bimbi venivano esposti ai raggi solari. Successivamente gli studi proseguirono fino a quando non si identificò esattamente quale fosse il composto responsabile della salute delle ossa, cosa che avvenne nel 1930 da parte di Windaus.
Gli studi sono proseguiti, continuando fino ai giorni nostri e permettendo di dare sempre più valore a questa vitamina e alle sue molteplici funzioni.
Noi siamo abituati a conoscerla solo in questo ambito: niente sole = niente vitamina D = rachitismo.
Ma non è affatto così! Pensate che ultimamente si è definita la vitamina D una STAR EMERGENTE!
I BENEFICI DELLA VITAMINA D
La vitamina D è fondamentale anche per molti altri processi metabolici dell’organismo: per mantenere sano il cuore, per difendersi dallo stress e dalle malattie degenerative, persino per rimanere in linea e non accumulare peso.
È un vero e proprio scudo naturale che protegge il nostro organismo in vari modi.
Stimola il sistema immunitario e quindi le difese naturali del corpo e la capacità di resistere alle infezioni.
Aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari e persino alcuni tipi di tumore.
Serve ad avere un metabolismo attivo, prevenendo la resistenza insulinica (e quindi l’accumulo di grasso addominale) e il diabete.
La vitamina D è antistress: ansia, fatica, ritmi intensi, ogni giorno siamo sottoposti ad un forte carico di stress. Aiuta a fronteggiare meglio gli eventi perché contribuisce all’equilibrio del sistema nervoso (metabolismo della serotonina).
I processi che regolano la coagulazione del sangue e la pressione arteriosa dipendono anche dai valori del calcio e della vitamina D per funzionare al meglio. Si ipotizza che fra carenza di vit D e ipertensione ci possa essere addirittura una relazione di causa-effetto. Di certo l’equilibrio di questo valore è utile per avere un cuore sano.
A dosaggi adeguati la vitamina D è in grado di diminuire le riacutizzazioni di asma, allergie, malattie del tratto respiratorio, sindromi influenzali.
Negli ultimi anni ha mostrato la sua importanza anche per ciò che riguarda la proliferazione cellulare nell’ambito dello sviluppo dei tumori, attraverso la sua azione inibitrice relativa alla crescita delle cellule malate.
La vitamina D interviene anche nel funzionamento dell’apparato gastroenterico.
Purtroppo la carenza di vitamina D è molto diffusa, per il fatto che non passiamo abbastanza tempo all’aria aperta come succedeva una volta.
I ricercatori stimano che il 50% della popolazione è a rischio di carenza, con effetti negativi sulla nostra salute fisica ed emotiva.
Ma non sempre ci si rende conto di essere soggetti ad una possibile carenza di vitamina D, fino a quando essa non viene diagnosticata con un semplicissimo esame del sangue.
Allora è tempo di correre ai ripari con una integrazione di questa preziosa vitamina, unita possibilmente all’assunzione di vitamina K2.
Riassumendo, soprattutto in questo periodo, dosate la vitamina D plasmatica e INTEGRATE, INTEGRATE, INTEGRATE !!!!
CORPO E PSICHE, L’EQUILIBRIO CONSAPEVOLE
Cosa ti dice il peso di una persona?
A prima vista sembra una domanda strampalata, ma leggendola fra le righe, si apre un mondo e scaturiscono tante riflessioni
Quante persone (donne e uomini, ragazzi e ragazze indifferentemente) idealizzano la magrezza e/o il corpo perfetto, spostando sul soma (corpo) disagi che nulla o poco hanno a che vedere con la fisicità?
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ci spiega come corpo e psiche siano strettamente collegati.
BODY CHECKING E DISTURBI ALIMENTARI
Quante persone non si piacciono e dedicano sempre più azioni e pensieri al controllo del corpo, si pesano, si misurano, si specchiano, si documentano sul web, chiedono rassicurazioni con assiduità.
Spesso si affidano a persone poco raccomandabili per trovare risposte.
Purtroppo, più una persona non si piace, più è insoddisfatta del proprio corpo, più pensieri dedica ad esso: body checking!
Da qui l’insorgenza dei cosiddetti “disturbi alimentari” (DCA), che purtroppo sono in grande aumento, a tutte le età e in tutte le sfere sociali
Si spazia dai più noti disturbi come anoressia e bulimia, alla fame notturna, allo scambio della fame fisica con quella emotiva, allo scambio della fame con la sete, al food craving (desiderio irresistibile di cibo), all’ortoressia, all’ansia sociale, alla rinuncia di riunioni con gli amici al ristorante o in casa privata, alla depressione, all’ansia, alla dipendenza dal giudizio altrui e molto altro.
Tutti questi disturbi comportano un peggioramento, sfumato o evidente, delle relazioni sociali, soprattutto nel momento della condivisione dei pasti: un momento che dovrebbe essere di gioia, si tramuta in un momento ansiogeno.
CORPO E PSICHE
Io non sono laureata in psicologia, ma anni di esperienza mi inducono a vedere il paziente che si rivolge a me, con occhi che vanno oltre la misura del peso o le varie misurazioni.
Certo, sono importanti anche le calorie e il tipo di alimentazione, ma non sono tutto.
Bisogna ascoltare quello che il paziente non ti dice con le parole, ma ti urla con il corpo.
E quante IBS (la cosiddetta colite nervosa o sindrome dell’intestino irritabile), quante stipsi o diarree, quante gastriti sono miracolosamente sparite o attenuate, dalla prescrizione di una dieta personalizzata unita alla cura dell’anima della persona.
Con la consapevolezza che non è facile aiutare chi soffre di un problema così complesso.
Anzi, a volte nell’intento di sostenere e aiutare, si possono dire frasi che feriscono, anche se non volutamente.
È nostro compito aiutare, nel percorso di guarigione, chiedendo l’aiuto e la collaborazione di professionisti preparati quali psicologi.
Motivare chi si rivolge a noi nutrizionisti affinché la persona possa essere consapevole che non è cambiando il corpo che si cambia automaticamente l’immagine di sé o si migliorano le relazioni con gli altri.
Non è così, non è automatico. Può senz’altro essere un primo passo… ma la strada è lunga.
E qualcuno deve prenderci per mano, se vogliamo proseguire in piena e sana autonomia fino a raggiungere un equilibrio corpo e psiche sano e consapevole.
PANINI ALL’OLIO PER HAMBURGER
Siete pronti per un pasto a base di panino super morbido, con hamburger Amica Natura e Formaggella della Val Trompia?
Ce lo propone Stefany, dalla sua pagina instagram dolcementestefany
Un mix da leccarsi i baffi!
INGREDIENTI
17 gr lievito di birra
un cucchiaio di zucchero
300 ml acqua
500 gr farina
70 ml olio EVO
2 cucchiaini sale
PER FARCIRE
2 hamburger Amica Natura
Formaggella della Val Trompia
1 uovo
PREPARAZIONE
Per prima cosa preparare i panini all’olio.
Sciogliere il lievito e un cucchiaino di zucchero in 300 ml di acqua.
Aggiungere la farina, l’olio extravergine e il sale.
Impastate per qualche minuto poi formate 6 palle, che andranno disposte sulla carta forno.
Lasciare in forno spento per 2 ore.
Proseguire ora con la cottura, spolverando di origano e mettendoli in forno preriscaldato a 180°, per 25 minuti.
Quando i panini saranno pronti cuocere gli hamburger Amica Natura ponendoli direttamente dal freezer in una pentola antiaderente ben calda.
In un’altra pentola cuocere l’uovo, lasciando il tuorlo morbido.
Per quanto riguarda invece la formaggella, il consiglio è di scegliere quella della Val Trompia, tipica dell’omonima valle bresciana.
Si procede tagliando il pane a metà e mettendolo in forno ancora caldo con qualche fetta di formaggella, fino a che questa si sarà ben sciolta.
Formare il panino mettendo l’uovo, i due hamburger e chiudendo con l’altra metà del pane.
Il gusto è servito!
AVOCADO E COTOLETTA TOAST
Una cena veloce, gustosa e leggera?
Ecco la ricetta della nostra food blogger Alessandra, dal suo blog Lacucinadiale, dedicato al mondo del vegano.
Cuoca per passione, concilia piatti gustosi con la leggerezza di ingredienti senza carne o derivati animali.
Anche Amica Natura ha creato una linea dedicata a chi segue questo tipo di alimentazione.
Prova la ricetta di Ale con le cotolette veg dell’orto Amica Natura, dal cuore tenero di verdure e una croccante panatura dorata all’esterno.
INGREDIENTI
2 fette pane integrale
1 cotoletta alle verdure Amica Natura
mezzo avocado
peperoncino
insalata
pomodori secchi
2 pomodori datterino
30 gr farina di ceci
1 cucchiaio salsa tahina
PREPARAZIONE
Per prima cosa cuocere la cotoletta veg alle verdure dell’orto, in padella per 5 minuti o in forno a 200° per 10 minuti, a seconda dei gusti.
Con la farina di ceci preparare una piccola frittatina.
Prendere 30 gr di farina di ceci, unire 60 gr di acqua e delle erbette a piacere (io ho messo il basilico).
Prendere la pastella e cuocere alcuni minuti in una pentola.
Scaldare leggermente le fette di pane e tagliare l’avocado a fettine.
Cominciate a comporre il toast: pane, insalata, avocado, peperoncino, frittatina di ceci tagliata a listarelle.
Sopra mettere la cotoletta divisa in 4 spicchi, i pomodorini e condire con la tahina. Spolverare con la polvere di tarallo.
Non è buono, molto di più!
WORLD FOOD DAY
Oggi 16 ottobre è la Giornata mondiale dell’alimentazione organizzata dalla Fao.
Quest’anno ricorre in un momento difficile, con una pandemia mondiale ancora in atto, che rende più importante l’azione di contrasto alla fame e alle altre forme di malnutrizione.
LA MALNUTRIZIONE E LA FAME
La fame e la malnutrizione sono piaghe che non accennano a placarsi nel Terzo mondo, dove la povertà e la scarsa informazione fanno da padrone.
I dati diffusi da Global Nutrition Report 2020 evidenziano che quasi 690 milioni di persone nel mondo sono attualmente affamate (+60 milioni negli ultimi 5 anni) e altri 265 milioni rischiano di esservene trascinati entro quest’anno a causa della pandemia.
L’infanzia è fortemente in pericolo: lo scorso anno, 5,2 milioni di bambini con età inferiore ai cinque anni (14.000 bambini al giorno) sono morti a causa di malattie collegate alla malnutrizione (Unicef, 2020).
MANGIARE BENE PER VIVERE BENE
In Italia e nei paesi europei abbiamo la fortuna di non vivere questo grave problema, se non circoscritto ad alcune aree o situazioni problematiche.
Per noi, quindi, la giornata mondiale dell’alimentazione significa imparare a tutelare la nostra salute partendo da quello che mangiamo!
Seguire una dieta equilibrata e riempire i nostri piatti di alimenti sani, è una scelta che possiamo fare ogni giorno per stare bene.
Le scelte alimentari che facciamo influenzano la nostra vita in toto e sono spesso causa di malattie e condizioni patologiche: obesità, malattie cardiache e metaboliche, ipertensione arteriosa, diabete, osteoporosi, alcuni tipi di tumore ecc…
Ci auguriamo che questa giornata possa essere motivo per rivedere le nostre scelte alimentari, affinché siano sempre più consapevoli, ad ogni età.
LEGUMI, LA CARNE DEI POVERI, MA…
Nei tempi passati, ma neppure troppo distanti, i legumi erano considerati un alimento povero, un piatto misero.
La carne scarseggiava sulle tavole del popolo meno abbiente ed era invece presente nel menù giornaliero dei nobili e dei ricchi.
Per questo motivo i legumi erano definiti “la carne dei poveri”.
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ci spiega le proprietà nutrizionali dei legumi e i consigli per consumarli al meglio.
PROPRIETÀ NUTRIZIONALI DEI LEGUMI
Oggi sappiamo bene che ceci, fagioli, fave, piselli, lenticchie, soia, edamame (fagioli di soia) ed altri legumi, costituiscono un alimento sano e ricco di ferro, fosforo, magnesio, calcio, potassio, fibre, vitamine e naturalmente di proteine vegetali.
Sono anche molto buoni e versatili nella preparazione.
Si possono cucinare come primi piatti aggiungendoli nei sughi di condimento, costituiscono un secondo piatto saziante e di altissimo valore nutritivo, si inseriscono in zuppe (specialmente nella stagione fredda), si possono usare per fare polpette deliziose ed hamburger, ultima novità di prodotto sono le paste che si trovano in commercio, prodotte con le farine dei più svariati legumi.
LEGUMI E ABBINAMENTI ALIMENTARI
Ci sono alcune regole da seguire per far sì che questi preziosi alimenti siano consumati nel modo più performante.
Abbinamenti sì: pasta, riso e altri cereali.
È l’associazione che permette di assorbire al meglio le proteine dei legumi, ed è anche semplice da realizzare.
Ottimo anche l’abbinamento con le verdure, soprattutto in funzione depurativa, visto l’alto contenuto in fibre per il corretto transito intestinale.
Abbinamenti no: frutta.
Non vanno consumati nello stesso pasto.
La frutta è infatti molto digeribile se mangiata da sola, ma meno se associata ad altri alimenti, in quanto l’assorbimento degli zuccheri della frutta viene rallentato dagli altri alimenti e questo genera gonfiore intestinale e rallentamento digestivo. Questo è vero particolarmente se alla frutta si associano legumi, che come è noto tendono a dare già loro un po’ di gonfiore.
Abbinamenti ni: latte, formaggio, uova e pesce.
La composizione di aminoacidi nei due tipi di alimenti è molto diversa e per questo si potrebbero verificare problemi di digestione. Meglio consumarli in pasti diversi.
Abbinamenti plus: mandorle, nocciole, noci, semi oleosi (zucca, sesamo, girasole, lino, canapa…), pistacchi, anacardi.
Rappresentano una fonte importante di vitamine, minerali e grassi polinsaturi, i cosiddetti grassi buoni.
SACCOTTINI DI POLPETTE
Una nuova proposta dalla pagina Instagram di Stefany Foodblogger!
Un piatto semplice da cucinare, senza rinunciare ad un aspetto davvero invitante ed elegante.
Ottimo per stupire i vostri ospiti durante una cena casalinga.
INGREDIENTI
Polpettine Bio Amica Natura
Una sfoglia rettangolare
Sugo di pomodoro
Fontina
Rosmarino
Basilico
Sale
PREPARAZIONE
Far scongelare le polpette Biologiche. Da istruzioni andrebbero cotte direttamente da freezer, ma per questa particolare ricetta è necessario farle scongelare.
Srotolare una sfoglia rettangolare e tagliare dei quadrati, tanti quante sono le polpette.
Su ogni quadratino adagiare del pomodoro, un pezzo di fontina e la polpetta.
Salare e chiudere i quadrati formando dei saccottini, in ognuno infilare un ciuffetto di rosmarino.
Cuocere in forno caldo a 180° per 15 minuti.
A parte preparare un sughetto veloce con pomodoro, basilico e sale.
Cuocere 10 minuti e mettere in un piatto fondo.
Adagiarvi sopra i saccottini.
Regole per mangiarli:
Niente forchetta! Si prende il saccottino con le mani e si inzuppa nel sughetto.
Finiti i saccottini leccarsi le dita come da buon galateo!
FOOD DELIVERY, IL BOOM E LE REGOLE DA SEGUIRE
Abbiamo tutti vissuto il lockdown chiusi nelle nostre abitazioni.
Alzi la mano chi non ha usufruito del “servizio a domicilio”, una coccola che ci si poteva permettere, per rincuorarci in un momento difficile.
È entrata in uso comune la parola “delivery”, abitudine che molte persone hanno mantenuto, un po’ per comodità, un po’ per pigrizia, ma anche per godere di pasti golosi.
È proprio del food delivery che vogliamo parlare con la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda.
DELIVERY, UN’ABITUDINE CONSOLIDATA
È un termine che abbiamo sentito da giornali, televisione, radio, social, amici.
La parola delivery, significa letteralmente “consegna” e anche i nostri amici a cui non piacciono gli inglesismi dovranno rassegnarsi a comprendere e utilizzare questa parola, essendo un trend in crescita, destinato ad accompagnarci per tanto tempo.
La consegna a domicilio sta spopolando nel nostro paese e in tutto il mondo, divenendo un’abitudine consolidata soprattutto a seguito del lockdown.
Il servizio di delivery più conosciuto forse è quello legato al mondo del food.
La consegna della pizza a domicilio o di un qualsiasi piatto dal ristorante alla propria casa è l’esempio più lampante, ma esistono anche servizi relativi alla spesa a domicilio, tramite i quali viene consegnata a casa la spesa del proprio supermercato o negozio di fiducia.
Esistono norme europee da seguire per poter manipolare e consegnare gli alimenti, nel pieno rispetto delle misure di prevenzione connesse ai rischi per la sicurezza e per l’igiene.
Chi effettua servizio di delivery deve affrontare questo compito con organizzazione e strategia, per la tutela dei fattorini che consegnano e del cliente che riceve.
Naturalmente in questo periodo è obbligatorio ancora mantenere le distanze, usare le mascherine, disinfettare spesso le mani, il mezzo e i box di consegna.
NON SCORDIAMOCI DI CUCINARE
Ben venga allora questo nuovo modo di intendere la gestione dei nostri pasti.
Io sono però del parere che una buona e razionale organizzazione della nostra dispensa, del nostro frigorifero e del nostro surgelatore, siano la strada più salutare per il nostro corpo e la nostra psiche…sì sì avete letto bene, psiche!
Non c’è nulla di più rilassante per la nostra mente del cucinare con amore il piatto preferito dai nostri affetti o da noi stessi.
Un momento di stacco dai pensieri a volte tossici che ci ronzano nella testa.
Possiamo utilizzare materie scelte da noi, di cui sappiamo la provenienza, e metterci il nostro tocco personale. Tutto nel modo più salutare possibile.
Usando troppo questo (decisamente utile) mezzo di approvvigionamento delle nostre tavole, si rischia di ritrovarsi in sovrappeso senza neppure accorgersene!
Concludendo: evviva il delivery nei momenti in cui siamo impossibilitati a uscire di casa per un qualsiasi motivo, ma se diventa un’abitudine, diamoci delle regole da rispettare, per quanto riguarda la frequenza e il tipo di cibo.
PASTA, SALSICCIA E FRIGGITELLI
La creatività del nostro food blogger Giuseppe lo ha portato a creare un piatto di pasta gustoso, con la salsiccia Amica Natura, ingrediente d’eccezione i friggitelli!
Potete visitare il suo profilo Instagram Cucinaconpeppe oppure il personale blog di GIALLO ZAFFERANO, per scoprire altre ricette.
INGREDIENTI
Salsiccia Amica Natura
Friggitelli
Rigatoni
Sale q.b
Pepe qb
Pecorino
Per la besciamella
100 gr farina 00
100 gr burro
1 lt latte
PREPARAZIONE
Per prima cosa in una padella antiaderente facciamo andare i friggitelli con un filo di olio, fino a quando diventano morbidi.
Una parte di friggitelli li teniamo da parte, li utilizzeremo come decorazione per il piatto finale.
Proseguiamo preparando la nostra besciamella.
Scaldare in un pentolino il latte.
A parte sciogliere 100 g di burro a fuoco basso, spegnere il fuoco e aggiungere 100 g di farina tutta in una volta. Mescolare con una frusta per evitare la formazione di grumi, rimettere sul fuoco dolce e mescolare fino a farla diventare dorata.
Aromatizzare il latte con la noce moscata e un pizzico di sale. versarne un poco caldo sul roux per stemperare il fondo, infine unire tutto il latte mescolando energicamente con la frusta.
Cuocere 5-6 minuti a fuoco dolce finché la salsa si sarà addensata e inizierà a bollire.
Ora che abbiamo anche la besciamella, poniamola con una parte di friggitelli nel frullatore e facciamo andare finché otteniamo una crema.
A questo punto mettiamo a cuocere la pasta, scegliendo il formato che più preferiamo.
Come ultima cosa cuociamo la salsiccia, ponendola ancora surgelata in una pentola antiaderente.
Bastano 4 minuti di cottura per lato e la salsiccia è pronta!
Nella padella dove abbiamo fatto i friggitelli buttiamo la nostra salsiccia tagliata a piccoli pezzetti e la crema di friggitelli.
Serviamo il nostro piatto aggiungendo qualche friggitello intero e una bella spolverata di pecorino!
CONSUMO DI CARNE
Il consumo di carne nella dieta umana ha origini antichissime.
Ad oggi i prodotti di origine animale forniscono circa un terzo delle proteine consumate dalla popolazione mondiale, possiamo quindi affermare che è un alimento rilevante dell’alimentazione quotidiana.
Certo è che, sempre più di frequentemente, il consumo di carne viene associato ad un’idea di alimentazione dannosa per la salute.
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda affronta questo tema importante e delicato.
CARNE, UN ALIMENTO AD ALTO VALORE NUTRIZIONALE
All’alimentazione sana non si arriva creando tabù, ma esercitando il buonsenso e il quotidiano impegno nel conoscere le proprietà degli alimenti che inseriamo nella dieta.
A volte anche semplici informazioni vengono riportate con un sensazionalismo che travisa il reale valore delle raccomandazioni alimentari internazionali.
Queste raccomandazioni invitano ad una maggiore consapevolezza nei consumi piuttosto che ad una semplicistica negazione dell’intera categoria di prodotti.
La carne, al di là del credo che costituisce il libero arbitrio di una persona, è sicuramente un alimento di alto valore in un’alimentazione equilibrata e controllata, per tutta una serie di motivi:
Ottimo apporto di proteine e aminoacidi
Favorisce la sintesi di enzimi e migliora le reazioni metaboliche
Favorisce la sintesi di ormoni
Effetti positivi sui tessuti, in particolar modo quello muscolare
Fonte importantissima di vitamine del gruppo B (soprattutto B12)
Fonte importante di ferro, zinco, rame
Ossigenazione dei tessuti e importante arma per la prevenzione e la cura dell’anemia
Fonte di energia grazie ai grassi in essa contenuti
Alto indice di sazietà in quanto ricca di proteine complete (contengono tutti i 9 aminoacidi essenziali)
Aiuta la crescita, il mantenimento e la riparazione del nostro corpo.
UNO STILE DI VITA SANO
Occorre in primo luogo sottolineare che non abbiamo dati certi che mostrino come un’alimentazione priva di carne abbia un reale beneficio sulla salute, ma è il giusto consumo e uno stile di vita sano che riducono il rischio di patologie cardiovascolari e di patologie oncologiche.
Non è tanto il consumo o meno di carne a fare la differenza, quanto un adeguato consumo inserito in uno stile di vita virtuoso, che comprenda regolare attività fisica, peso nella norma, astinenza dal fumo e dall’alcol.
Sarebbe opportuno dunque non esagerare con la carne ma nemmeno privarsene.
La sua totale assenza nella dieta implica una riduzione di apporto di ferro (ferro con determinate caratteristiche) e di alcuni nutrienti importanti (come la vitamina B12).
I nostri nonni davano grande importanza alla carne e a quella rossa in particolare, perché dicevano che “la carne fa buon sangue”.
Poi, col tempo e con il progredire delle ricerche scientifiche, si è visto che sia la carne rossa che quella bianca, svolgono una funzione antianemica.
La quantità di ferro contenuta nelle carni bianche è di poco inferiore a quella delle carni rosse, eccezione fatta per quella di cavallo (50% in più delle altre carni).
È emerso inoltre che ad oggi, grazie a un’attenta selezione delle specie allevate e a tecniche di allevamento innovative, la carne italiana risulta avere una quantità di grassi molto ridotta rispetto al passato, al punto che la distinzione tra carni bianche (più leggere) e carni rosse (grasse) può essere considerata oramai un vecchio preconcetto.
QUANTA CARNE CONSUMARE
Per quanto riguarda la quantità lecita di carne da consumare, affinché non causi danni alla salute, è necessario dire che ognuno di noi ha bisogni diversi.
Dipende da molti fattori: dall’età (più si invecchia più il consumo può aumentare per contrastare la perdita fisiologica di massa muscolare), dallo stile di vita (più ci si muove più se ne ha bisogno), dal quadro clinico (pressione, colesterolo, azotemia, acidi urici alti).