SCOPRIAMO COS’È IL KEFIR

In questo periodo di grande tensione sarebbe consigliato evitare il sovraccarico informativo circa gli aggiornamenti Covid-19.
Potete scegliere di tenervi aggiornati, giustamente e per buon senso, guardando però una sola edizione al giorno del telegiornale e consultare il web con parsimonia, filtrando le informazioni sicure da quelle fake.
La nostra mente è molto suggestionabile e l’umore nero non aiuta a farci coraggio.
Dobbiamo imparare a proteggere anche la nostra psiche!

La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ci parla oggi del KEFIR, che in lingua turca significa “benessere o delizia”.
Anche il cibo può essere d’aiuto!

COS’È IL KEFIR?

Il KEFIR è un prodotto tipico delle regioni del Caucaso.
La sua diffusione risale a migliaia di anni fa e secondo la leggenda fu Maometto a donare i primi grani di kefir ai montanari del Caucaso, che per questa ragione lo chiamarono “miglio del profeta”.

Fa parte dei cosiddetti “latti fermentati”.
È infatti latte di mucca addizionato con lattobacilli bulgarici, streptococchi termophili, lieviti, alcuni batteri (si contano fino a 15 specie batteriche) che provocano una fermentazione sia lattea, sia alcolica.
Può essere prodotto anche con latte di pecora o capra.

È un alimento dinamico: dopo 1 giorno ha sapore dolce e consistenza cremosa, dopo 2-3 giorni diventa acido, spumeggiante e modestamente alcolico (circa 1 grado).
Garantisce un apporto ottimale di fermenti lattici (probiotici), di calcio, magnesio, zinco, fosforo.
Apporta vitamine del gruppo B e vitamina K le quali, in sinergia, migliorano la funzionalità epatica, biliare ed intestinale.
Contiene molti aminoacidi, come il triptofano ad esempio, che è il precursore della serotonina, il neurotrasmettitore della felicità.
Il kefir si può preparare in casa oppure acquistarlo in tutta comodità al supermercato.

COME SI ASSUME IL KEFIR?

E’ consigliabile assumerlo lontano dai pasti principali, come se fosse uno yogurt.
Riequilibra il microbiota intestinale, contribuisce a promuovere la formazione di anticorpi, può essere consumato dalle persone intolleranti al lattosio, in quanto il kefir, cibandosene, ne riduce di molto il contenuto.
Controindicazioni?
Attenzione a chi è intollerante ai lieviti e alle proteine del latte.
Va inserito gradualmente nell’alimentazione, perché inizialmente si potrebbero avere fastidi come gonfiore, dolore addominale e stipsi.

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