Gli pseudocereali: l’amaranto

Per il terzo appuntamento della nostra rubrica sugli pseudocereali, oggi la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda presenta l’amaranto. Seme di origini antichissime, collocate in Messico e in Perù, viene riscoperto grazie alle sue proprietà nutrizionali e alla versatilità dell’utilizzo. 

LE ORIGINI

Meno conosciuto rispetto a quinoa e grano saraceno, l’amaranto è un seme molto antico originario dell’America centrale. Le sue origini sono collocate in Messico e Perù. Veniva considerato dal popolo Azteco un Grano Misterioso o il Grano degli Dei.

Oltre al consumo in cucina, infatti, l’amaranto veniva utilizzato anche per scopi religiosi.

L’arrivo dei Conquistadores spagnoli bloccò bruscamente la diffusione della pianta, imponendo la coltivazione di piante di maggior potenziale economico.

L’amaranto viene quindi dimenticato per molto tempo, ma grazie alla sua importanza a livello nutrizionale, viene riscoperto, rivalutato e introdotto nel mercato europeo e americano.

LE CARATTERISTICHE

I semi dell’Amaranto sono piccolissimi granelli di colore giallo miele o dorato .

Per ottenere 10g di prodotto, occorrono circa 1000/2000 semini!

Esistono più di sessanta specie, ma ne vengono utilizzate principalmente tre: il caudatus, il cruentus e l’hypochondriacus.

VALORI NUTRIZIONALI

100g di amaranto crudo apportano circa 371 kcal e contengono approssimativamente:

  • 11g di acqua
  • 13g di proteine
  • 7g di lipidi
  • 65g di carboidrati
  • 6,7g di fibre.

L’amaranto è ricco di proteine e fibre che favoriscono il funzionamento del transito intestinale, migliorando la digestione.

Contiene lisina in grandi quantità, un amminoacido importante per la formazione di proteine e anticorpi, ormoni ed enzimi.

La lisina svolge inoltre un ruolo importante nello sviluppo e fissazione del calcio nelle ossa ed è precursore della vitamina B3 o PP, chiamata niacina.

L’amaranto contiene inoltre sali minerali preziosi, come ferro, calcio, selenio, fosforo e manganese.

COME CUCINARE L’AMARANTO

Estremamente versatile in cucina, l’amaranto può essere utilizzato per preparare qualsiasi portata, da zuppe, a finger food e persino dolci.

Se unito alla farina, può essere utilizzato per preparare pasta fresca fatta in casa.
Se soffiato, è un ottimo ingrediente da aggiungere a latte e yogurt o per la preparazione di un ottimo porridge.

CONTROINDICAZIONI

Generalmente il consumo alimentare di amaranto è ben tollerato e non desta alcun disturbo.

Tuttavia, data la discreta presenza di acido ossalico, il suo consumo è sconsigliato persone affette da patologie renali, artrite reumatoide e gotta.

Inoltre, a causa dell’elevato contenuto di proteine, è sconsigliabile consumarlo insieme ad altri alimenti particolarmente proteici.


Non perdete una ricetta a base di questo prezioso pseudocereale che verrà pubblicata settimana prossima sui nostri social.

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